Si chiama “Bibbia Youcat”. “Io la leggo un po’ e poi la metto via… così mi lascio guardare dal Signore”
Dopo Youcat, il Catechismo della Chiesa cattolica spiegato ai giovani, e Docat, la dottrina sociale della Chiesa per i giovani, ecco la Bibbia Youcat.
L’iniziativa dell’editrice San Paolo si intitola “Y Bibbia”, Bibbia dei giovani, con una premessa di Papa Francesco e il nuovo testo Cei.
«Colorata, illustrata, graficamente curata, ricca di testimonianze di santi e di giovani che si sono confrontati con la lettura della Parola di Dio, vuole essere la Bibbia di riferimento di tutti i giovani», spiega l’editrice (Agensir, 2 ottobre).
“AVETE PAURA DI FARE UNA FIGURACCIA?”
«Ricordatevi – ammonisce Papa Francesco nella presentazione del libro – la Bibbia non esiste per essere messa sullo scaffale, ma per essere presa in mano, per leggerla spesso, ogni giorno, da soli o in compagnia. Voi fate sport in compagnia, o andate a fare shopping in compagnia. Perché non leggete insieme la Bibbia, in due, o tre, o quattro? Fuori, all’aperto, nel bosco, sulla spiaggia, di sera, a lume di candela… Farete un’esperienza travolgente! O avete paura di una figuraccia, se fate una proposta del genere?»
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LA BIBBIA NON E’ COME UN FUMETTO!
Il linguaggio di Bergoglio è come sempre travolgente. «Leggetela con attenzione! Non rimanete in superficie come fate con un fumetto! Non bisogna mai dare solo un’occhiata alla Parola del Signore! Domandatevi: “Che cosa dice al mio cuore? Dio mi parla attraverso queste parole? Mi tocca nel profondo del mio desiderio? Che cosa devo fare?“».
“VI RACCONTO COME LA LEGGO IO”
Papa Francesco racconta poi un aneddoto che lo riguarda da vicino. «Voglio dirvi come leggo la mia vecchia Bibbia. Spesso la prendo, la leggo un po’, poi la metto via e mi lascio guardare da Dio. Non sono io a guardare il Signore, ma LUI mi guarda. LUI è presente. Mi lascio osservare da Lui. E avverto – non è sentimentalismo – avverto profondamente quello che il Signore mi dice. Qualche volta non parla».
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“LEGGO E PREGO CON PAZIENZA…”
Ma il papa non intende rassegnarsi di fronte al silenzio. «Allora non sento niente, solo vuoto, vuoto, vuoto… Ma rimango paziente, e attendo. Leggo e prego. Prego seduto, perché mi fa male inginocchiarmi. Qualche volta mi addormento pregando. Ma non fa niente. Sono come un figlio presso il Padre, e questo è l’importante» (Famiglia Cristiana, 2 ottobre).