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La bocca, il palato e le apnee dei più piccoli

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 25/07/17
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Le malocclusioni possono essere associate a patologie di origine respiratoria, come le apnee ostruttive notturne

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Ospedale Bambino Gesù

La bocca del bambino è l’organo dove originano tutte le funzioni orali: la masticazione, la deglutizione, la fonazione e la respirazione. Pertanto, in presenza di alterazioni funzionali, non va trascurata un’attenta valutazione della cavità orale.

CHI DEVE EFFETTUARE QUESTA VALUTAZIONE?

L’ortodontista è l’odontoiatra specializzato nella diagnosi e nella terapia delle malocclusioni, ovvero le errate chiusure delle arcate dentali. Tra le malocclusioni da diagnosticare molto precocemente, già intorno ai 5 anni, certamente la contrazione del palato è quella che più spesso si associa ad alterazioni della respirazione come la respirazione orale, il russamento notturno nonché la presenza di apnee ostruttive notturne (OSA).



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COME SI SPIEGA QUEST’ASSOCIAZIONE?

Il palato è il “tetto” della bocca, ma è anche il “pavimento” del naso. Se questo si contrae, si riduce il volume non solo del cavo orale, ma anche delle cavità nasali, che può ridurre il passaggio di aria attraverso le vie aeree superiori e favorire l’insorgere di apnee ostruttive. Nei bambini con OSA è quindi fondamentale il “lavoro di squadra” tra i diversi specialisti (pediatra, otorinolaringoiatra, broncopneumologo, ortodontista, logopedista) per valutare se il problema ostruttivo è legato ad ingombro eccessivo per adenoidi e/o tonsille di volume aumentato, se ad uno spazio insufficiente per riduzione dei volumi all’interno della bocca (contrazione del palato, retrusione della mandibola), se ad entrambe le componenti o ad altre problematiche (come l’obesità e le ostruzioni nasali).

COME PUÒ INTERVENIRE L’ORTODONTISTA?

In presenza di una contrazione del palato, l’utilizzo di apparecchi di espansione rapida, che agiscono mediante un ampliamento scheletrico del mascellare superiore, può apportare miglioramenti clinici significativi in pazienti con disturbi respiratori. Questa terapia da sola o in associazione ad altre terapie può essere quindi risolutiva sia per la malocclusione che per la patologia respiratoria.