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L’uomo perfetto non esiste, smetti di aspettarlo!

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Catholic Link - pubblicato il 14/07/17
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Né principe azzurro né San GiuseppeDi Sebastian Campos

Né azzurro né di qualsiasi altro colore. I principi fanno parte del mondo delle famiglie reali e solo in pochi casi eccezionali si uniscono a persone che non fanno parte del loro stesso ambiente, e quindi, a meno non aspiriate ad essere come Lady Diana e a sposare un principe, forse è il momento di accettare che gli ideali sono proprio questo. Non si tratta neanche di rassegnazione o di cercare il male minore, o di conformarsi a ciò che viene senza aspirare a nulla di più. Ma lasciatemi dire una cosa: l’uomo perfetto non esiste, e quindi smettete di aspettarlo.

Questo post, pur essendo per tutti, è stato preparato soprattutto pensando alle donne che hanno effettuato un discernimento sulla propria vocazione stabilendo che è la vita matrimoniale, e avendo scoperto questa chiamata personale di Dio si aprono alla possibilità di stabilire un rapporto di coppia con un uomo in vista del matrimonio, e quindi hanno preso sul serio questo obiettivo e stanno lavorando per trasformarlo in realtà.

A livello personale constato una certa ansia, che rasenta la frustrazione, perché statisticamente all’interno della Chiesa ci sono più donne che uomini, e quando parliamo di cattolici impegnati, di quelli che sono impegnati in qualche apostolato e vivono a fondo la propria fede, il rapporto è ancor più sproporzionato.

Il fenomeno ha varie conseguenze. Da un lato le ragazze, essendo molte e tutte apostoli impegnati, conoscono la loro fede e non si adattano a chiunque, per cui cercano qualcuno che risponda alle loro aspettative e viva la fede come loro. Dall’altro lato, la ricerca è ristretta ai gruppi “intra Ecclesia”, per cui il numero di candidati si riduce enormemente e in genere (l’ho sentito dire dalle donne) quelli buoni hanno già una fidanzata. Per gli uomini è un po’ più semplice. Noi che viviamo la fede siamo sempre meno rispetto alle donne, e quelli che da giovani con un discernimento della propria vocazione hanno deciso di cercare una fidanzata hanno sempre molte candidate tra cui scegliere.



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Non si tratta di “cosificare” le relazioni e di guardarci come oggetti, ma sembra che la questione si riduca a “Sono single, cerco un/a fidanzato/a, e la condizione numero uno è che appartenga alla Chiesa e viva la sua fede come me”.

E questo nel migliore dei casi, perché ci mettiamo anche a chiedere “Che caratteristiche ha il tuo uomo ideale?”, e allora la questione si complica ulteriormente, perché dev’essere non solo credente e praticante, ma deve amare i bambini, preoccuparsi della casa, curare i dettagli, essere romantico, saper ballare, essere un bravo cuoco, con una vita spirituale, bello, forte, servizievole e così via, in una lista lunghissima che sono certo che neanche San Giuseppe potrebbe soddisfare.

Ragazze, non voglio livellare verso il basso e difendere i miei amici single, ma invitarvi – nel caso in cui stiate aspettando che appaia il principe azzurro e per questo pensiate che nessuno è all’altezza di essere il vostro partner a ripensare alla situazione e a guardarla insieme a me con una prospettiva più spirituale.


1. Rapporti costruiti in coppia, ovvero con l’apporto di entrambe le parti

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Già usare il concetto di “coppia” spiega tutto. Parlando di coppia parliamo di “uguali”. Uguali a livello di dignità, di valore, di importanza. È per questo che mi suscita un certo imbarazzo il fatto che alcune ragazze mandino i loro amici nella “Friend zone”, come se avessero il controllo di tutto e il fatto che esista una relazione dipenda solo dal “Sì” della ragazza. Se trattate i vostri pretendenti come aspiranti che devono superare una prova è poco probabile che possiate costruire un “rapporto di coppia”. Sarà sempre una relazione impari, in cui sarete voi ad avere il controllo e a decidere i sì e i no. Credetemi, nessuno si sentirà a proprio agio in un rapporto di questo tipo.



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2. Essere disposte a dare ciò che chiedete

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Se dite di aver bisogno di una persona attenta ai dettagli, romantica, che porti sempre un profumo costoso, che non si preoccupi che di servirvi giorno e notte, disponibile h24, scherzoso, gentile con le vostre amiche, che conversi piacevolmente con i vostri genitori e i vostri fratelli, dalla profonda vita spirituale, intelligente e che vi aiuti nei vostri lavori avete un problema serio, perché se avete la benedizione di trovare una persona che riunisca in sé tutte queste caratteristiche in modo simultaneo, il minimo che si aspetterà è che voi siate all’altezza e facciate più o meno lo stesso per lui.

Non dovete neanche dire: “Sono una persona cattiva, e quindi non mi lamenterò se lo è anche colui che si innamora di me”. L’importante è che guardando le vostre fragilità accettiate che chi si innamora di voi e di cui vi innamorate sia anche fragile, e che la maggior parte del tempo non si comporterà come l’eroe muscoloso della commedia romantica che vi fa tanto sospirare.

3. Concentrarsi sul donare

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E se invece di compilare una lista enorme di requisiti che vorreste avesse il principe azzurro faceste l’opposto e vi concentraste su quello che offrite, su ciò a cui siete disposte a rinunciare per amore? Vi dico un segreto: nella maggior parte dei casi, i rapporti di coppia sono un esercizio di donarsi più che di ricevere. Preparatevi quindi a questo, perché se vi innamorate siate disposte a compiere sacrifici, ad abbassare l’asticella e ad accettare e a perdonare le fragilità e gli errori come vi aspettate che si accettino e si perdonino i vostri. C’è un grande aspetto spirituale in un rapporto di coppia, soprattutto da questo punto di vista. Non si tratta del fatto che il vostro fidanzato sia un mezzo di purificazione e penitenza, ma che nel rapporto di coppia viviate la rinuncia a voi stessi, la donazione, l’amore incondizionato e il perdono sincero. Ci può essere qualcosa di più cristiano dell’amare in questo modo?

4. Accettare la possibilità che provenga da un altro ambiente

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Lo so, uscire con una persona che non ha fede è una sfida. Al di là delle compatibilità personali e della vostra lista di requisiti di ammissione, è probabile che nel vostro gruppo vi abbiano parlato del rischio di unirvi a un “giogo estraneo” (cfr. 2 Cor 6, 14) o delle conseguenze di unirvi a un pagano come Sansone con la filistea Dalila. Non è falso, ma è anche vero che da quando Gesù si è fatto uomo non c’è più schiavo o uomo libero, ebreo o pagano; siamo tutti una cosa sola in Cristo (cfr. Gal 3, 28), e quindi apritevi alla possibilità che Dio agisca nella vostra vita e in quella del ragazzo dei vostri sogni che apparentemente non ha fede.

È fuori discussione se si tratta di qualcuno che proviene da un altro ambiente sociale, politico, economico, etnico. Queste cose non possono essere barriere a un amore sincero, anche se bisogna far attenzione a che non vi faccia rinunciare a chi siete e a quello in cui credete.



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5. Lasciare ai film le scene ideali

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Non vi frustrate se dopo qualche mese di relazione non vedete ancora un bel tramonto su una spiaggia di sabbia bianca indossando bei vestiti di lino, e non sentite che tutto è perduto se i suoi messaggi e le sue lettere non sono romantici come le frasi che vedete ogni giorno su Instagram. I film sono una finzione e voi vivete nel mondo reale, e quindi dovete essere disposte a far sì che i vostri momenti romantici siano più quotidiani. I momenti che costruiscono la vostra relazione devono essere preziosi per quello che costruite insieme più che per i luoghi che visitate, le cose che mangiate o i vestiti che indossate, e se il vostro rapporto non viene messo in mostra sulle reti sociali non succede niente.

6. Le coppie reali e consolidate hanno ben poco di ideale

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La gente si sveglia spettinata e con l’alito cattivo, la sera togliendosi le scarpe è poco probabile che i piedi abbiano l’aroma dei fiori, il cibo non è sempre degno di essere fotografato per Instagram, le discussioni non finiscono sempre con un abbraccio in cui lui vi solleva e girate romanticamente mentre tutto intorno a voi si muove a rallentatore. Le coppie reali e consolidate sanno di vivere con quello che basta appena loro e di arrivare con difficoltà alla fine del mese, di mettere gli stessi vestiti più di una volta a settimana perché non ne hanno altri, di trascorrere varie settimane (e perfino mesi) senza potersi permettere una cena romantica; conoscono le vere discussioni, quelle che fanno male, ma ne escono dopo aver lottato, rinunciato e perseverato anche quando non sentono più le farfalle nello stomaco.

Non è un invito ad assumere con rassegnazione l’idea che i rapporti di coppia siano odiosi e poco raccomandabili, ma ad amare l’idea che la realtà è difficile, e ancor più il cammino di un cristiano; in questo però, si trovano la felicità, la pace e l’amore del partner e del Signore. Non scoraggiatevi, quindi, se la vostra storia d’amore non assomiglia al romanzo che tutti leggono.

7. Liberarsi di stereotipi e pregiudizi

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Datevi la possibilità di conoscere le persone prima di farvi un’opinione su di loro. Pregiudizi e stereotipi non facciano parte del vostro linguaggio né dei vostri sentimenti. Mi fa ridere e allo stesso tempo piangere quando sento cose come “Tutti gli uomini sono uguali”. C’è davvero gente che ritiene che Hitler e San Giovanni Paolo II siano uguali? Sono entrambi uomini, no?



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L’aspetto fisico ha molto a che vedere con l’immagine falsa che ci creiamo delle persone. Il loro modo di vestire, di pettinarsi o di camminare può farvi avere una falsa idea di chi avete davanti. La stessa cosa accade se è un fan di qualche club sportivo, se ascolta un tipo di musica diversa o ha qualche altra caratteristica che non fa parte di quello che ritenete sia “compatibile” con voi. Liberatevi dai pregiudizi e lasciatevi sorprendere.

8. Aspettare il principe è una cosa da principesse. Voi siete donne reali

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Vorrei invece lasciarvi qualche spunto di riflessione. Già solo il fatto di parlare di “aspettare” che arrivi qualcuno è strano. È come se lasciaste tutto al caso, come se il destino dovesse portare alla porta di casa vostra una persona speciale, unica, l’eletto. Questo non accade. Dio ha dei propositi, ma non destino, perché siamo liberi, e anche se Dio vuole un cammino per noi, sono le nostre decisioni che forgiano il nostro cammino. Per quanto possiate aspettare, se non cercate, se non vi aprite alla possibilità della sorpresa, è complicato trovare qualcosa.

Come seconda cosa bisogna cambiare la prospettiva di merito che devono rispettare gli uomini. Un uomo, soprattutto un cristiano, deve curare le donne e soprattutto quella che gli ha rubato il cuore. Tutti si aspettano senza dubbio che quell’innamorato sia fedele, tenero, delicato, amorevole e molto rispettoso, ma allo stesso tempo ci si aspetta reciprocità. Non siete delle principesse, ma delle donne reali, con delle fragilità, per cui, più che un uomo fascinoso con buon gusto per i regali e una grande capacità di ballare, dovreste accostarvi a chi ama queste fragilità.

Se aspettate da tempo e l’ansia sta prendendo il sopravvento indebolendo il vostro animo e le speranze di trovare la persona giusta, offrite questa tappa della vostra vita a Dio. Questo tempo di attesa e di ricerca non sia un tempo morto, una tappa della vita ferma, ma un periodo in cui crescere come donne, scoprire la vostra chiamata vocazionale più profonda e preparare il vostro cuore a quando arriverà la persona giusta.



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Sebastian Campos è cileno, missionario laico a tempo pieno dedito all’evangelizzazione dei giovani, oratore e scrittore. Il suo sito web è www.sebacampos.com.

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