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Filippine: scrittore musulmano ha salvato 64 cristiani perseguitati dagli islamisti

FILIPPINE MUSULMANI CRISTIANI

Noor Lucman ha salvato 64 cristiani dalle mani degli jihadisti

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Aleteia - pubblicato il 15/06/17
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Rischiando la propria vita, Noor Lucman ha nascosto in casa sua decine di operai, vittime di una persecuzione organizzata dagli jihadistiMarawi, dove violenti combattimenti vedono scontrarsi dal 23 maggio l’Esercito filippino e gli jihadisti alleati del Daesh, è anche lo scenario di begli episodi di solidarietà. In questa città a maggioranza musulmana, i cristiani sono perseguitati dai terroristi, che li utilizzano come ostaggi o scudi umani o li condannano a un futuro ancor più funesto.

In questo contesto, poco dopo l’inizio dei combattimenti vari operai cristiani che lavoravano nel quartiere dello scrittore musulmano Noor Lucman hanno bussato alla sua porta per chiedergli asilo. Di fronte alle gravi minacce che incombevano su di loro, li ha accolti subito. Il giorno dopo si sono presentati alla sua porta altri sfortunati, ottenendo la stessa ospitalità. In totale, 64 cristiani hanno trovato rifugio in casa di Lucman.

“Tutti sarebbero stati decapitati”

Hanno evitato la catastrofe per poco, visto che i terroristi sono giunti sul posto per ispezionarlo. Non sono tuttavia arrivati molto lontano, visto che avevano riconosciuto lo scrittore, che gode di grande popolarità.

Se avessero saputo che c’erano dei cristiani nascosti in casa li avrebbero decapitati o giustiziati tutti. Ma prima i terroristi avrebbero dovuto passare sul mio cadavere”, ha confessato Lucman a Russia Today.

Quando si sono intensificati i bombardamenti da parte delle forze governative, e visto che le riserve alimentari iniziavano a scarseggiare, Noor Lucman ha deciso di evacuare i suoi protetti, anche se non senza rischi. Le strade li lasciavano esposti ai franchi tiratori e le pattuglie islamiste potevano apparire da un momento all’altro.



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Provvidenzialmente, gli operai cristiani sono riusciti ad arrivare a un settore sicuro di Marawi e ad esprimere un’immensa gratitudine al loro buon samaritano.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]