Perché il figlio si rimettesse in piedi lei ha dovuto rimanere in ginocchio, e lo ha fatto con fede e amore
“Signore, Tu puoi fare tutto. So che un giorno ci sorprenderai”. Sono le parole pronunciate dalla madre di Giorgio, che ha pregato per cinque anni dopo che il figlio era entrato in coma a seguito di un incidente automobilistico. Nel marzo di quest’anno la sua perseveranza è stata premiata e il ragazzo è uscito dal coma senza bisogno di farmaci stimolanti. “È stato un miracolo, ma i miracoli arrivano dove ci sono fede e amore”, ha commentato la mamma.
Dopo cinque anni di coma Giorgio si sveglia. La mamma: ‘E’ un miracolo!’ https://t.co/8JxvznAQK0 pic.twitter.com/upzmTeBGyH
— Papaboys (@CiaoKarol) November 11, 2015
Questa storia di fede in mezzo alla sofferenza è iniziata il 15 maggio 2010, dopo che Giorgio, all’epoca 22enne, ha subito un incidente vicino Bergamo che gli ha provocato un forte trauma alla testa, a seguito del quale è entrato in coma.
Rosa e Gianluigi, i suoi genitori, hanno peregrinato di ospedale in ospedale in varie città italiane, ricevendo alla fine una diagnosi difficile da accettare: lo stato di coma del giovane non permetteva alcun tipo di contatto con gli altri. Ma Rosa non ha perso la fede.
Nel 2011 i medici hanno detto ai genitori che dovevano decidere se portare avanti un ricovero sempre più prolungato o portare Giorgio a casa. “Non ci abbiamo pensato neanche per un secondo. Abbiamo organizzato la stanza e lo abbiamo assistito ogni giorno, mese e anno con grande affetto, anche se non c’erano reazioni apparenti”, ha riferito la mamma.
Rosa, che domenica ha raccontato la storia di Giorgio nella Casa di San Pellegrino Terme durante un corso annuale sulla riabilitazione, ha detto che non piangevano né si chiedevano perché quella tragedia fosse accaduta proprio a loro. “Ho solo pregato incessantemente”, ha detto la mamma, ribadendo che la fede li ha tenuti uniti in questo lungo cammino, “perché mi ha dato la certezza che prima o poi sarebbe successo qualcosa di grande a Giorgio”.
Questa certezza ha iniziato a realizzarsi in modo concreto il 31 marzo, Martedì Santo, quando si sono resi conto che Giorgio ha iniziato a relazionarsi con l’ambiente, rispondendo alle domande dei familiari e dei medici.
Il recupero è stato sottolineato da Gian Pietro Salvi, responsabile del Centro di Riabilitazione Neuromotoria, che ha organizzato l’incontro di San Pellegrino Terme. Si tratta “di uno dei pochi casi di risveglio spontaneo”, “circa 15 in tutto il mondo. Oltre a questo, non ha mai assunto farmaci stimolanti per riprendere coscienza”, ha indicato.
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Per questo, Rosa ha affermato che il risveglio del figlio “è stato un miracolo, ma i miracoli arrivano dove ci sono fede e amore”.
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[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]