Secondo i suoi discutibili studi la figura del Cristo coincide con quella di un re della Mesopotamia
Sino ad oggi, l’immagine di Gesù Cristo era rappresentata soprattutto su icone e libri religiosi. Un ricercatore britannico, Ralph Ellis, specialista di testi sacri, assicura di avere trovato una vera immagine del viso di Gesù su una moneta che risale al 1° secolo (www.ticinolive.ch, 29 marzo).
RE MANU VI
Sin qui, gli esperti supponevano che il viso dell’uomo con la barba raffigurato sulla moneta, il cui diametro è di circa 24 millimetri, fosse quello di Manu VI, sovrano che aveva regnato nel nord-ovest della Mesopotamia.
Dopo una ricerca durata decenni, Ellis, citato dal Daily Mail (29 marzo), ha concluso che Manu VI e Gesù Cristo siano la stessa persona.
Leggi anche:
Come veniva rappresentato anticamente il volto di Gesù? (FOTO)
LA STESSA PERSONA
Ellis ha esaminato le biografie di questi due uomini e ha trovato coincidenze che, secondo lui, non possono essere oggetto del caso. Lo storico afferma che il re Izas Manu e Gesù sono la stessa persona. Le sue conclusioni sono state pubblicate nel libro “Gesù, re di Edessa” (Jesus, King of Edessa).
Leggi anche:
3 fra le immagini più antiche di Cristo
LA GUERRA TRA GIUDEI E ROMANI
La sua teoria è sicuramente sui generis. Secondo Ellis, infatti, le date della vita di Gesù Cristo dovrebbero essere spostate di circa 30 anni più tardi e che in verità Gesù non era un uomo di pace, ma una figura chiave nella guerra tra giudei e romani. La guerra mossa contro l’impero romano, secondo questo ricercatore britannico, aveva finito per costargli la vita.
UN VOLTO MAI VERAMENTE NOTO
L’ipotesi di Ralph Ellis non viene sostenuta da altri storici, per i quali la moneta raffigurerebbe il re Manu VIII, che aveva regnato 70 anni dopo gli eventi descritti.
Resta il fatto che nessuna immagine e nessun testo, nemmeno il Vangelo, descrivono come fosse esattamente Gesù. La sua immagine più diffusa, capelli lunghi e chiari e una lunga veste bianca, è apparsa intorno al V secolo.
Recentemente, grazie al lavoro della sezione scientifica della Polizia di Stato, attraverso delle tecniche di investigazione sulla Sindone di Torino, si è giunti alla ricostruzione di quale potesse essere il volto di Gesù adolescente.