Cosa si provava ad essere lo sposo di Maria?Da uomo, cerco di immaginare come sia stato affrontare quello che ha dovuto affrontare Giuseppe come marito di Maria. Non è semplice mettersi nei suoi panni. Ecco cinque momenti che mi piace prendere in considerazione:
1. È stato costretto a metterla sul dorso di un mulo e a farle percorrere 130 chilometri su strade sporche e rocciose fino a Betlemme per il censimento. Lei era quasi giunta alla fine della gravidanza e il viaggio avrà richiesto probabilmente da tre a cinque giorni. Poi, all’arrivo, la moglie è entrata in travaglio. Non c’erano pronto soccorso, cellulari o chiamate al 118, né paramedici… Erano soli.
2. Si trovava in una città estranea senza amici e non è riuscito a trovare un alloggio. È stato costretto a portare Maria in una stalla sporca e maleodorante, dove lei ha dato alla luce suo figlio, che era il Figlio di Dio. Come uomo, dev’essersi sentito decisamente inadeguato. Gli si dev’essere spezzato il cuore.
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3. Il miracolo della nascita virginale ha avuto luogo e madre e figlio stanno bene, ma poi Giuseppe scopre che il re Erode vuole uccidere il suo bambino. Pensateci. Ha fatto tutti quegli sforzi e ora sa che è stato ordinato ai soldati di trovare suo figlio e di ucciderlo. I soldati cercano lui e la sua famiglia.
4. Con la sua fede e la fiducia in Dio che lo spingono ad andare avanti, Giuseppe va in Egitto e salva la sua famiglia. L’Egitto distava 480 chilometri, ma grazie a lui la Sacra Famiglia è arrivata sana e salva. Ha salvato non solo il Redentore e probabilmente la sua Beata Madre dalla morte, ma ha fatto il possibile perché fossimo salvati anche tutti noi.
5. Un pensiero finale su questo incredibile personaggio: Giuseppe di Nazareth è stato l’unico uomo mai vissuto che abbia potuto indicare il Figlio di Dio e dire: “Quello è il MIO ragazzo”. Pensateci bene.
San Giuseppe, grazie e prega per tutti noi.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]