3. “Il tuo corpo è tuo, spetta a te decidere. E perderai la tua silhouette”Nory Camargo
Educare i giovani a vivere la sessualità in modo sano è una sfida ed è un tema che dev’essere più presente nei nostri dialoghi quotidiani. Accanto a questa educazione, è importante rivalorizzare la maternità, un aspetto femminile che ha perso la sua trascendenza nel nostro mondo sempre più individualista.
Sentiamo milioni di argomentazioni sul perché le donne non dovrebbero più essere madri, a maggior ragione se si tratta di una gravidanza indesiderata e non pianificata. Abbiamo educato le nostre bambine a pensare solo a se stesse e al loro benessere personale.
Una gravidanza non pianificata scatena poi un’infinità di commenti negativi gettati senza alcuna compassione addosso alle donne che affrontano questa difficile situazione. Molte persone non misurano il peso delle proprie parole, e quindi non riescono neanche a immaginare il danno che provocano.
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Quello di cui dobbiamo realmente tener conto in quanto esseri fragili e peccatori è che l’amore dev’essere presente in ciascuna delle parole che ci escono dalla bocca, soprattutto in situazioni delicate come questa. Un commento inadeguato può essere il fattore scatenante perché l’aborto venga visto come l’unica decisione da prendere, la più semplice.
Per questo, oggi vorrei condividere con voi cinque famose bugie che possono suonarci piuttosto familiari:
1. “Sei giovane, tutti i progetti che avevi per il futuro svaniranno”
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Sicuramente in qualche momento della nostra vita, soprattutto nell’adolescenza, facciamo dei progetti per il futuro, sogniamo un certo stile di vita. Una gravidanza non pianificata cambierà non alcuni, ma TUTTI i progetti che avevamo fatto. Anche prendere la decisione di abortire cambierà i nostri progetti per il futuro (ma di questo non si parla quasi mai). Si crede che dopo aver abortito non succeda nulla, che la vita vada avanti con tranquillità, ma non è così. Molte donne, soprattutto quelle giovani, decidono di abortire perché un bambino non rientrava nella lista delle mete da raggiungere, sono spinte dal partner, da amici o familiari con l’oscura promessa che “è la cosa migliore”, ma nessuno parla loro del “dopo”, dei minuti successivi a un aborto; nessuno menziona loro la depressione, l’angoscia, la paura, il trauma psicologico o anche le conseguenze fisiche che comporta un aborto.
L’unica cosa certa è che il futuro non ci appartiene, e per questo ci sono due opzioni: la prima è credere a tutto quello che dicono gli altri – incluso il famoso “inverno demografico” – e commettere un aborto, la seconda è assumere la responsabilità delle nostre azioni, chiedere forza a Dio e proporci di essere la madre migliore per quel bambino che sta per arrivare, perché la decisione di avere un futuro migliore non è in mano ad altri, ma nelle nostre, guidate dalla volontà di Dio.
2. “Non realizzerai il tuo sogno di viaggiare per il mondo”
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Bugia. Ovviamente si potrà viaggiare per il mondo, non alla velocità o con la facilità con cui si farebbe se non si fosse madre, ma l’avventura sarà al 100% più memorabile ora che si è in compagnia del proprio piccolo. Tutto dipende dalla donna, dalla voglia che ha di realizzare i suoi sogni, dal modo in cui vede la vita e da quello in cui assume la maternità. Quando si mette al mondo un figlio le priorità cambiano totalmente, e come aumentano le responsabilità possono aumentare anche i sogni. Chiedetevi ogni giorno: “Cosa sto facendo per raggiungere il mio sogno?” Se il vostro sogno è la Thailandia, il Giappone, Londra o il Canada certo che ci potrete andare con vostro figlio! Se lo volete davvero, se mettete questo desiderio nelle mani di Dio, se organizzate il vostro tempo, la vostra energia e il vostro denaro ce la farete.
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3. “Il tuo corpo è tuo, spetta a te decidere. E perderai la tua silhouette”
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Devo iniziare dicendo che la gravidanza è un miracolo. Per nove mesi il nostro corpo lavora per offrire un luogo caldo e confortevole a quel bambino che ci cambierà la vita. Aumentiamo di peso, ci vengono le smagliature, ci si gonfiano i piedi, ci fa male qui e là, siamo responsabili di trasmettere i nutrienti e l’energia sufficienti a un altro essere umano e alla fine arriva il grande giorno – possiamo avere un parto naturale o un cesareo, e ciascuno dei due lascerà un segno. Non aspettiamoci che il nostro corpo resti “intatto”. Per alcune donne è molto più facile recuperare la silhouette che avevano prima della gravidanza, per altre meno, perché siamo tutte diverse. Ciò che è vero è che tutte possiamo proporci di avere nuovamente un bel corpo senza dover arrivare alla vanità estrema. Non ci faranno firmare da nessuna parte un contratto in cui rinunciamo al nostro corpo per sempre. Bisogna solo avere calma ed essere sicure di mantenersi bene a livello fisico ed emotivo per il proprio bambino. Quando si diventa madri, si scopre che alla fin fine quel chilo in più non è niente paragonato al sorriso del proprio figlio.
È un altro corpo, un altro essere che vive dentro di noi. Va bene decidere per il proprio corpo, ma non si può decidere per un’altra persona.
4. “La tua vita diventerà noiosa. Sei disposta a rinunciare al divertimento?”
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No. Uscire con amici o familiari o fare feste a casa propria continuerà ad essere possibile anche una volta diventati madre e padre. L’unica cosa da sapere è che sicuramente quando si diventa madri emozionano altre cose, si vorrà riposare un po’ di più, si apprezzerà il silenzio e si preferirà rimandare la baraonda a un’altra occasione, ma non malvolentieri o con le lacrime agli occhi. Al contrario, si capirà che c’è spazio per tutto, si troveranno più emozioni accanto alla famiglia che nel sabato sera al bar. Essere madre o padre non rende noiosi. Se si decide di assumersi la responsabilità in modo maturo, si diventa persone migliori, e sicuramente quel venerdì in cui i bambini resteranno con la baby sitter o con i nonni ci si divertirà moltissimo, ma alla fine della serata la cosa che si desidererà di più sarà tornare a casa per rivedere i propri piccoli.
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5. “Hai pensato a cosa diranno tutti di te?”
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Cosa penseranno i vicini? Cosa penseranno gli amici di mio padre? Cosa penseranno le amiche di mia madre? Cosa penseranno tutti? Che scandalo! E non ci fermiamo mai a pensare: Cosa penserà Dio di me? La gente può pensare mille cose e non solo pensarle, ma anche dirle a voce alta, ma chi porterà avanti quel bambino, voi o loro? La decisione è vostra. Potrete essere giudicate, indicate o insultate, ma bisogna pensare che non si sta parlando di un giocattolo o di un oggetto, ma di un essere umano. E allora che tutti dicano ciò che vogliono, ma voi incaricatevi di essere la madre migliore, la più responsabile, la più dedita, la più amorevole, perché sarete il referente principale di quel piccolo che portate in grembo. In voi vedrà riflessi la dolcezza, la compassione e il coraggio che Dio vi ha dato per aver dato a quel bambino l’opportunità di vivere.
Vorrei concludere questo articolo ricordando non solo alle donne che si trovano di fronte alla possibilità di un aborto, ma a tutti coloro a cui in qualche momento della vita si presenterà una situazione in cui i nostri valori e i nostri principi cristiani debbano essere al primo posto che non sono soli. Tutti attraversiamo delle difficoltà, e per tutti ci sono amore, misericordia e perdono.
Io sono mamma. Non è facile, ma è la cosa migliore che mi sia successa nella vita.
Quali altre bugie avete ascoltato?
Nory Camargo è colombiana, ha 22 anni, studia Comunicazione Sociale e Giornalismo all’Università de la Sabana ed è madre single di un bambino di nome Juan José.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]