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Immacolata Concezione: 1854 Pio IX amava le sfide ardite: pensava di definire il dogma dell’infallibilità pontificia – da secoli la dava per una dottrina acquisita, ma il clima di positivismo rendeva acre l’ambiente che avrebbe dovuto ricevere una simile definizione come un retaggio di un passato ancestrale e tribale – ma era pure sua intenzione definire l’altrettanto dibattuta questione dell’Immacolata Concezione. Dopo aver fatto comporre accuratissimi studi De immacolato conceptu beatæ Mariæ semper Virginis, il Papa firmò e pubblicò la bolla Ineffabilis Deus, con la quale definiva che Maria non fu mai lambita dalla benché minima macchia di peccato personale, e che ella fu altresì risparmiata da quel peccato originale che – il concilio di Trento lo aveva ricordato – lascia anche nei battezzati una traccia, la concupiscenza, che «non è peccato, ma dal peccato viene e al peccato inclina». Ecco, anche da questa Maria fu risparmiata. La bolla fu accolta da una diffusa ostilità, anche in ambito teologico ed ecclesiale. La storia ricorda che meno di quattro anni dopo fu la stessa Immacolata Concezione, apparendo a Lourdes a Bernadette Soubirous, ad attestare insieme che, sì, la Madonna è l’Immacolata Concezione… e sì, il Papa è infallibile.
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