Costantinopoli I: 381
Chiude mezzo secolo di ferocissime lotte, a dire il vero più sentite nella parte orientale dell’Impero che in quella occidentale. L’imperatore Teodosio lo convocò per ricomporre i cocci dei numerosi concili che, in Oriente come in Occidente, avevano costellato gli anni dal 325: diversi dei suoi predecessori, a cominciare da Costanzo, figlio di Costantino, promossero l’arianesimo e perseguitarono quella che era stata definita come ortodossia, in barba al Concilio di Nicea. Grazie all’apporto teoretico decisivo dei Padri Cappadoci, si distinsero finalmente i concetti di οὐσία [ousía, cioè “sostanza”] e ὑπόστασις [hypóstasis, cioè “persona”], mettendo fine alle ambiguità cui la teologia dell’epoca nicena non sapeva ancora rispondere compiutamente. Il testo del Credo (nell’originale al plurale: “Crediamo”) venne completato con i predicati dello Spirito Santo. Si può giustamente definire “il Concilio dello Spirito”.
+© Jean-Pierre Dalbéra CC