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Filosofia della bellezza. L'essenziale è visibile agli occhi, Massimiliano Pappalardo, Efftatà editrice, 2020.
È ancora possibile una filosofia della bellezza nell’epoca del «bello» artificiale, del selfie e dell’esposizione ostentata sui social media? Che posto e che ruolo ha la bellezza oggi in un mondo digitale, efficientista, ordinato secondo la dittatura delle emozioni immediate? La contemplazione e il pensiero della bellezza, la sua ricerca nell'espressione artistica, sono tutti moti di resistenza violenta ma incruenta al nichilismo dilagante, alla riduzione dell'uomo alla sua prigione materiale, alla disperazione. L’autore indaga queste e altre domande fondamentali parlando del bello artistico anzitutto come negazione, ferita, promessa, attesa, nascondimento, indicibilità: il bello evoca infatti il silenzio, lo sguardo e l’ascolto. Una filosofia della bellezza oggi è dunque un tentativo di resistenza, un momento dialettico che apre varchi, spezza catene, genera alternative in quanto elemento di rottura e di rivolta. Essa si nutre della testimonianza viva di artisti come Pasolini, Manzoni, Burri, Boccioni, Morandi, Klee, Chagall, Modigliani, Magritte, Fontana, Rothko, Pollock e De Chirico… Sembra un saggio ed è un grido di battaglia e anche un canto di vittoria poiché il bello esiste, lo sappiamo, e lo stiamo per incontrare, sempre e di nuovo...
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