Giovane contadina di Corinaldo emigrata nei pressi di Nettuno con la famiglia negli ultimi anni del XIX secolo. La sua tragedia sacra si svolge all'inizio dell'estate del 1902, quando un giovane tentò di abusare di lei e, vedendosi respinto per amore di Dio e della propria salvezza, la pugnalò a morte. La ragazza perdonò il suo assalitore e assassino prima di morire: «Per amore di Gesù perdono di cuore ad Alessandro, e lo voglio accanto a me in paradiso». Effettivamente l'assassino si convertì, in carcere, e trascorse tutta la vita, fino alla morte (1970) facendo penitenza in un convento di Macerata.