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La reposizione di Gesù nel sepolcro: «Compatisco, madre mia afflitta, il dolore che vi causò la settima spada che vi passò il cuore, quando vedeste tra le vostre braccia il vostro Figlio morto, non più nel fulgore della sua bellezza, come già l'avevate ricevuto nella stalla di Betlemme, ma insanguinato, livido e tutto dilaniato dalle ferite che avevano portato allo scoperto le sue ossa; allora voi gridaste “Figlio mio, Figlio mio, in che stato ti ha ridotto l'Amore!”. E quando lo portarono al sepolcro, ancora voleste accompagnarlo, e lì sistemarlo con le vostre mani, fino a che al termine, dicendogli l'estremo addio, lasciaste lì, seppellito con vostro Figlio, il vostro cuore bruciante d'amore. Per tanti martirî che ha sofferto la vostra bella anima ottenetemi, o Madre del bell'amore!, il perdono delle offese che ho commesse contro il mio amatissimo Dio; me ne pento con tutto il cuore. Difendetemi nelle tentazioni; assistetemi nell'ora della mia morte, perché salvato dai medesimi meriti di Gesù e vostri, io giunga un giorno, col vostro aiuto, dopo questo infelice esilio, a cantare in paradiso le lodi di Gesù e le vostre, per tutta l'eternità. Così sia».
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