La fuga in Egitto:
«Compatisco, o madre afflitta, il dolore che vi causò la seconda spada che vi ha trafitta quando avete visto il vostro Figlio innocente, appena nato, perseguitato a morte da quegli stessi uomini per i quali egli era venuto nel mondo; di modo che voi siete stata obbligata di fuggire in Egitto nottetempo e segretamente, di nascosto al mondo. Per tante pene che voi, Vergine delicata, avete sopportato, insieme col vostro neonato esiliato, in questo lungo e penoso viaggio, per cammini aridi e difficili, e nel vostro soggiorno in Egitto, dove in quanto sconosciuti e stranieri avete vissuto per tutti quegli anni nella povertà e nel disprezzo, vi prego, beneamata Sovrana, di ottenermi la grazia di soffrire con pazienza nella vostra compagnia, fino alla morte, tutte le pene di questa miserabile vita, affinché io possa, nell'altra, scampare alle pene eterne dell'inferno, che ho ben meritate. Così sia».
+© Adam Elsheimer (1578–1610)