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La memoranda notte è ormai vicina e mi risuona ancora negli orecchi, eco gentil dell'età mia bambina, la voce de' miei vecchi: Candido roseo e biondo come nato da giorni, eri anche tu, vien questa notte al mondo il Bambino Gesù ! Ogn'anno, ogn'anno in questo freddo mese, per quanto stanca, l'anima risogna la festa che a Gesù fa il mio paese. Già suona la zampogna... Ah che profonda, arcana malinconia, che nostalgia m'assal della casa lontana, del villaggio natal ! Rigide sere della pia novena in cui, sur ogni piazza, in ogni via, fiamman, fuochi gregal, fasci d'avena: mentre la litania il vicinato intuona raccolto innanzi a un rustico altarin, e la zampogna suona, tintinna l'acciarin. Ed io fanciullo, alla finestra dietro me ne stavo, e schiarendo con un dito timidamente l'appannato vetro, rimiravo smarrito, in un'ansia segreta, se in quella notte piena di mister la fulgida cometa apparisse davver... . E dubitavo allora, e ho dubitato sempre, dappoi. S'inaridì l'istinto della fede nel cuore: errai bendato per questo labirinto della vita mortale, e te pure chiamai causa, Gesù, d'una parte del male che si soffre quaggiù. Ma santa adesso appar la tua follia anche al mio sguardo, o dolce redentore. E torna, io prego, a noi, torna, Messia, a predicar l'amor! Altri, del rosso tuo mantello avvolto, d'odio nudrendo la gentil parola, batte alle oscure case, e infosca il volto de la miseria. Vola il grido della guerra... Pace tu sei, Gesù, tu sei pietà: torna a rifare in terra d'amor la carità. Luigi Pirandello
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