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Belle le rinunce, ma non di giochi che non voglio più
A Natale è naturale pensare a chi ha meno di noi. Certo, ma mica col gioco nuovo fiammante che ha portato la zia. Quello me lo godo io prima. Magari me la cavo con qualcosa in buonissimo stato, ma non ancora nella scatola. Insomma, qualcosa che non voglio più, che neanche mi accorgerò di non avere: e quindi che rinuncia sarebbe? Insegniamo ai nostri figli a fare rinunce di valore, non gesti vuoti. Rinunce che sono tali proprio perché un po’ ci costano. Scegliamo un gioco o due di quelli nuovi o andiamoli a comprare coi soldi di nonna Mimma e incartiamoli insieme: non che lo compra mamma e lo incarta di nascosto così si evita i capricci e i pianti da “lo voglio per me”. Mai come a Natale, donare è più facile, quasi naturale, ma è sempre qualcosa che costa fatica e la gioia è proprio lì!
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