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Efeso I: 431 Il primo dei veri e propri “concili cristologici”: lo convocò Teodosio II ed è noto come “il Concilio che diede un titolo alla Madonna”. È vero che la disputa tra Cirillo e Nestorio, che senza esclusione di colpi giunse fino all’assise conciliare (e si protrasse oltre, almeno fino alla morte di Cirillo – era un mastino che non mollava l’osso, l’Alessandrino!), verteva su un titolo mariano – cioè se Maria potesse lecitamente e correttamente essere detta “Madre di Dio” o se non fosse più corretto definirla semplicemente “Madre di Cristo”, in quanto certamente non è stata lei, creatura umana, a generare Dio –; si capisce bene, però, che il titolo mariano fosse in sé espressione di una qualità cristologica. Se cioè Cristo fosse realmente e sempre e in ogni aspetto veramente Dio e veramente uomo. Affermando la “condivisione delle particolarità” (communicatio idiomatum) tra le nature di Cristo, il Concilio affermava che naturalmente Maria non generò la divinità di Cristo ma la sua umanità, e tuttavia poiché uno e medesimo è Cristo Signore la Vergine che lo aveva dato al mondo non solo poteva, ma doveva essere detta oltre che “Madre di Cristo” anche “Madre di Dio” (questo rimane ancora oggi il principale dei titoli mariani).
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