«Cantate al Signore un canto nuovo»: Melodie
Una delle sciagurate tendenze che depauperano la Divina Liturgia è la perdita di attitudine (da parte del clero, ma diciamo delle assemblee tutte) al canto liturgico, che anticamente era informato al/dal canto dei salmi, all'epoca popolarissimo: in quanto arte immateriale eppure eminentemente fisica, la musica è candidata naturale ad esaltare il Mistero che nell'Incarnazione ha il suo cardine (e l'ultima sezione del messale propone 70 pagine di melodie, per tutte le parti della messa, accuratamente valutate ed emendate).
Paladino ha scelto di richiamare in poche linee da un lato la sinestesia per cui il canto è analogo al “multiforme Spirito” di Dio (e dunque da questo deve lasciarsi ispirare); dall'altro alla dialettica tra parola e ascolto, per la quale («La fede viene dall'ascolto» [Rom 10,17]) un buon canto liturgico è veramente suscettibile di far crescere i fedeli nella propria fede.
+