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Frugare e cercare la vita della gente: Messe per varie necessità
C'è la dimensione pubblica dell'appartenenza ecclesiale – i Sacramenti, le chiese… – ma c'è anche una dimensione più intima (“privato” sarebbe troppo), che tocca meno formalmente l'istituzione: si può pregare per il Papa, per il proprio Vescovo, per la propria vocazione, ma anche “per la concordia”, “per i cristiani perseguitati” e perfino “per una riunione spirituale o pastorale” (magari il bravo parroco celebra la messa con quest'intenzione al mattino di un giorno che vedrà svolgersi una riunione coi proprî catechisti). E si può molto lodevolmente celebrare una messa per la santificazione del/nel lavoro, per il buon frutto della seminagione e per ringraziare dopo il raccolto: ci sono formularî per “il tempo di guerra” e “per i profughi e gli esuli”, nonché “per i migranti”, “per gli affamati”, “per i terremotati”, “per chiedere la pioggia” o anche “il bel tempo” e per numerose altre eventualità. Cercare e trovare il Dio di Gesù Cristo in tutto è il fine della vita cristiana, e il Messale è un validissimo strumento che la comunità cattolica, presieduta dal sacerdote, ha per questo scopo. L'illustrazione sembra guardare “con occhio pastorale” a delle palazzine cittadine durante una notte stellata: a ogni sacerdote capita la sera di guardare le case dei proprî parrocchiani e di richiamare all'intenzione orante le situazioni liete e tristi a lui note tramite il suo ministero.
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