5- Contro la scuola, R. Prando, La fontana di Siloe, 2017. Parla a ragione veduta, l’autore che prima di essere scrittore è un insegnante. La scuola di cui parla l’ha vissuta per trent’anni, o meglio l’ha vista mutare fino ad adulterare la sua natura educativa. È diventata un’agenzia che fornisce prodotti, poco importa che siano le continuamente ripetute competenze. Quello che deve tornare a fare la scuola è insegnare il sapere. Il saper fare ne discenderà, semmai. L’uomo per sua natura ha bisogno di conoscere per conoscere, per capire, e solo capendo, comprendendo, contemplando potrà fruire delle cose e non farsi usare lui dal sistema. I ragazzi non sono, non devono più essere pensati e trattati come futuri produttori di merci. A questa riduzione, operata soprattutto a partire dalle scuole medie, l’autore di oppone e chiede di andare “contro”! Non certamente agli insegnanti capaci, sinceri, attenti che ancora si trovano persino nelle vituperate “medie”.
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