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La croce e la via, Daniele Mencarelli, San Paolo edizioni, 2021
Alla fine tutti lo vogliono, Gesù Cristo! Tutti lo cercano, lo usano, lo dicono per dire della propria umanità persa ma si vuole ritrovare per scommetterla su qualche tavolo; e passare all'incasso. La via Crucis è diventato un topos irrinunciabile, ed è pienamente sacra e squisitamente laica. Per questo il poeta e scrittore Daniele Mencarelli la racconta riflessa nella sua versione contemporanea, quello di un'epoca non cristiana ma che ancora sa di esserlo stata. Si arriva sempre all'unico aut aut che presto o tardi inchioda tutti noi: ti elevi, ti gonfi, esalti il tuo io fino a scoppiare o ti svuoti, lo mortifichi, lo crocifiggi accompagnandolo volentieri sull'altare della volontà di un Altro? Dio o il demonio? A chi obbedirai? a chi ti promette la beatitudine solo passando per la croce ed è il primo a salirci o a chi ti dice che tutto ciò che desideri è giusto e meriti di averlo, che la tua personalità deve realizzarsi e diventare grande, fino quasi al cielo? Questa Via crucis è un'opera "doppia", in cui alla perdita di sé che caratterizza il cammino di Cristo verso il Calvario fa da contraltare il cammino dell'uomo moderno, il tipico businessman, verso la piena realizzazione di sé. Chi è il vincitore? Qual è l'"Ora" della vera rivelazione dell'umano? Quella del crocifisso o quella del padrone del mondo? In fondo: a Dio o a Satana - ci dice Mencarelli -, a chi vogliamo guardare come nostro salvatore?
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