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Suor Rosemary Nyirumbe e le bambine soldato
Cucire insieme le linguette delle lattine per farne borse luccicanti, e ricucire gli strappi dei cuori, brandelli di esistenze, vite scartate, per far risplendere di nuovo la dignità sul volto di tante donne. È questo il lavoro – anzi la missione – di suor Rosemary Nyirumbeuna piccola religiosa ugandese, che da 15 anni, nella sua terra, offre alle ex bambine-soldato la possibilità di ricominciare. Il velo su questo dramma si è squarciato dopo un anno che suor Rosemary dirigeva la scuola “Santa Monica” a Gulu. “C’era una studentessa molto introversa: sempre in disparte, testa bassa. Un giorno le ho detto: sono così brutta che non vuoi guardarmi?. Lei ha accennato un timido sorriso e mi ha detto: Mi vergogno: sono stata nove anni con i ribelli e ho paura che gli altri scoprano quanto di terribile ho fatto. Attraverso la sua sofferenza, ho aperto gli occhi”.
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