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Fabiola Maria Bertinotti, insieme alle altre, per imparare da Maria come si sta sotto la croce e dalla Maddalena come si porta l'annuncio che Lui è veramente risorto
E io, Fabiola, dove sarei stata nei giorni del triduo? Ho sempre avuto una profonda empatia per la figura di San Pietro, così passionale, sicuro ed insicuro, spesso confuso e inadeguato. In una parola, così umano! D’altro canto, nel ruolo di donna discepola di Gesù, in quale atto della scena mi collocherei? Mi immagino in ultima fila, fra le donne che seguivano la Vergine Maria. Piegata dal dolore, certo non sarei dritta come stava la Madonna ai piedi della croce! Mi vedo straziata e urlante, incapace di sostenere con dignità la tragicità della scena, affranta ma presente, solidale per quel poco o nulla di cui sarei capace. Implorerei perdono e misericordia per me stessa e per tutta l’umanità. Gli occhi bassi, stralunata, confusa, distrutta. E poi, la domenica mattina, mi immagino fra le pie donne che odono il racconto eccitato e confuso della Maddalena. Il lieto e insperato annuncio che prorompe fra i discepoli proprio quando tutto sembrava perduto. La tomba è vuota, Gesù è risorto! È tutto vero! Non abbiamo sognato! Davvero Cristo ha vinto la morte! E tu chi saresti, dove e come vivresti quei giorni, i più terribili e meravigliosi della storia dell’umanità? (Fabiola Maria Bertinotti, titolare di FAB Communications, ex Capo Comunicazione Disney Italia)
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