Vergine col Bambino di san Pietroburgo, Museo dell'Ermitage, circa 1418 (81x51 cm). Tra le otto Vergini col Bambino selezionate da Michel Feuillet nella sua opera, la Vergine col Bambino di San Pietroburgo è una delle più antiche opere di frate Angelico. Quest'ultimo aveva una ventina d'anni, quando ha dipinto questa vergine, e non era ancora tra i domenicani di Fiesole. Formato da un pittore religioso, Piero di Giovanni, detto Lorenzo Monaco, il giovane artista è molto influenzato dall'arte della miniatura. Maria, portando Gesù Bambino sulle ginocchia, è seduta per terra e non su di un trono glorioso: si tratta di una Vergine dell'umiltà, tema caro agli ordini mendicanti nel XIV secolo: si celebrava la povertà evangelica che Maria condivide col Figlio. Eppure «la presenza degli angeli […] trasforma la scena da maternità terrena in un omaggio paradisiaco», ci dice Michel Feuillet. Lo sguardo pieno di tenerezza di Maria non è senza gravità, segno del suo presentimento circa il sacrificio del Figlio. In un gesto molto realistico, ella sembra carezzare il piede destro del Bambino con la mano destra. Altrettanto realisticamente, il Bambino Gesù è rivolto verso la madre e «si agita come ogni altro bambino piccolo».
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