Frate Angelico, Armadio degli argenti, 1451-1453, tempera su legno, Firenze, museo di san Marco, dettaglio. «E quando furono compiuti i giorni della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, lo condussero a Gerusalemme per presentarlo al Signore, secondo quanto sta scritto nella legge del Signore: “Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore”, e per offrire in sacrificio, secondo quanto sta scritto nella legge del Signore, una coppia di tortore o di giovani colombi» (Lc 2, 22-24). Nel ciclo dell'Armadio degli argenti, la Presentazione di Gesù al tempio è il seguito della Circoncisione; le due scene stanno a destra e a sinistra dell'adorazione dei magi. Anche qui il Bambino Gesù è al centro della composizione. I gesti della Vergine Maria e del vegliardo Simeone descrivono un bel passaggio di consegne: Maria, le mani aperte, accetta di abbandonare il suo bambino alla volontà del Padre. Quanto a Simeone, riceve Gesù come Signore assoluto e lo abbraccia affettuosamente: «Gesù non guarda più sua Madre: è già rivolto verso Simeone per ascoltare la sua parola», indica Michel Feuillet. Come nella circoncisione, la decorazione architettonica stabilita da frate Angelico riveste una simbologia particolare. Questo “tempio di Gerusalemme” ricorda non poco gli edifici gotici (in particolare la cappella con l'altare al centro), per quanto includa elementi arcaizzanti: le colonne a capitelli corinzi, i pilastri rastremati. Cristo, nuovo tempio, viene accolto in questo spazio sacro, dove s'incontrano l'Antica e la Nuova alleanza.
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