Prego per la gente sepolta nelle chiese
Avete presente quando visitate una di quelle belle chiesette antiche, e sul pavimento o lungo le pareti vedete quei lastroni di pietra che ricordano il luogo di sepoltura di Tizio e Caio o invitano a pregare per l’anima di Sempronio?
Ecco: io, per quelli, prego. Anche perché, poracci, non se li fila più nessuno.
Se dovessi indicare una attività veramente sconfortante nel mio lavoro, indicherei probabilmente l’atto di leggere e riordinare i legati. Quelli con cui, nei secoli passati, la brava gente dava in eredità i suoi soldi alle parrocchie o alle confraternite. L’eredità era appunto legata a un vincolo stabilito dal testatore – vincolo che generalmente consisteva in “chiedo che la chiesa faccia celebrare tot. centinaia di Messe all’anno per la mia anima, in eterno”.
Non so a casa vostra, ma, a casa mia, se in un atto notarile io scrivo “in eterno”, è perché mi aspetto che il vincolo sia effettivamente rispettato in eterno. Non “per un paio di centinaia d’anni, ma adesso basta, ché ci sono meno preti, e a star dietro ai legati cinquenteceschi diventiamo scemi”.
Indubbiamente si diventerebbe scemi, ma allora bisognava pensarci già a suo tempo, e non accettare fin da principio legati con carichi di Messe così alti. Ma, ahimé, les jeux sont fais. E, per quanto capisca, ovviamente, che la situazione attuale non consente di fare diversamente, poche cose nella mia vita mi frustrano più del leggere di famiglie, anche povere, che hanno rinunciato alla loro eredità pur di garantire ai propri cari la salvezza ultraterrena, sulla base di promesse che non è più possibile onorare.
Quando, visitando una chiesa, vedo traccia di qualcuno che ha voluto far imprimere il suo nome nella roccia proprio per essere ricordato in saecula saeculorum, a me fa veramente piacere recitare una preghiera per lui. Mi permetto di suggerirvi la stessa cosa (e, ehm. Ai sacerdoti in linea, mi permetto rispettosamente di suggerire una ricognizione nell’archivio storico parrocchiale. Ché se anche i legati ultrasecolari sono ormai stati dichiarati estinti, beh, io penso che una Messa per dei parrocchiani morti la si possa sempre dire, di tanto in tanto. No?).
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