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“I miei figli devono assolutamente essere la mia priorità numero uno!”
Nancy introduce l’argomento facendo un parallelismo con le cosiddette “mamme elicottero”, quelle madri eccessivamente apprensive e protettive che pattugliano costantemente i loro figli dall’alto (come un elicottero) pianificando, controllando e regolando ogni singolo aspetto della vita del bebè (pure quando il bebè ha già patente e diritto di voto). La cosa allarmante è che – dice Nancy – “negli ultimi anni ho notato l’ascesa (scusate il gioco di parole) di una variante religiosa della mamma-elicottero: si tratta di madri piene di buone intenzioni che fanno sì che la loro intera vita ruoti attorno a quella del figlio, invece di proporre a se stesse e ai loro figli uno stile di vita che ruoti attorno al Vangelo. E c’è una sottile ma importante differenza, tra le due cose”. È un inganno in cui cadono moltissime donne dabbene, un inganno che Nancy ritiene ordito niente meno che da Satana: “se non riesce a farti credere alla bugia per cui i tuoi desideri personali sono più importanti dei bisogni dei tuoi figli, ecco allora che cercherà di colpirti con la menzogna opposta: e cioè che i tuoi figli sono la tua unica ragion d’essere. Se non è riuscito a persuaderti a fare un idolo della tua carriera, allora cercherà di indurti a idolatrare i tuoi bambini”. È indubbiamente vero che viviamo in una società in cui i bambini sono spesso considerati uno scomodo extra, di cui farsi carico il più tardi possibile. Eppure, è altrettanto vero che i (pochi) bambini (rimasti) sono trattati alla stregua di capricciose semi-divinità. E quindi, anche noi brave donne cristiane (noi, felici poche, che sappiamo davvero quanto vale una nuova vita!) di fronte a un bambino ci sentiamo spesso in dovere di soddisfare (anzi prevenire) qualsiasi sua richiesta, di riempire ogni sua giornata con attività ludiche e gioiose, di allontanare da lui qualsiasi sentimento negativo. E magari imponiamo pure al resto del mondo le urla di un bimbo capriccioso e in lacrime, dando per scontato che qualsiasi adulto dovesse mostrare fastidio non sia altro che un perfido emulo di Erode. È naturale e santo (ovviamente) amare i propri figli, dare la propria vita per loro, e volere per loro tutto il meglio. E non è certo prerogativa delle sole mamme cristiane mettere loro figlio su un piedistallo: anzi. Eppure, una mamma cristiana dovrebbe stare molto attenta su questo punto, anche perché – sottolinea Nancy – Gesù è stato molto esplicito nel dire “chi ama il figlio o la figlia più di me, non è degno di me”. Credo anch’io che ogni tanto potrebbe essere salutare fare un accurato esame di coscienza su questo tema. Cos’è che ci dà sicurezza, felicità e appagamento: primariamente la nostra famiglia, o primariamente Dio? Su chi è che facciamo affidamento innanzi tutto: su nostro marito, o sulla Divina Provvidenza? Cos’è che desideriamo di più, nel profondo: essere considerata dal mondo una brava mamma, o essere considerata da Dio una brava cristiana? Tante cose possono diventare degli idoli, nella vita: la forma fisica, la ricchezza, il sesso, la carriera. Ebbene: quasi nessuno osa dirlo ad alta voce, ma anche il sogno della Perfetta Famiglia Cristiana Da Mulino Bianco, talvolta, a suo modo, può diventare un idolo. In un certo senso, anche nei confronti dei propri figli si può provare un amore smodato e non casto. E, dunque, a suo modo, peccaminoso.
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