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Eligio (dal latino: “eletto”) Il “buon sant’Eligio” apparteneva a una famiglia di ricchi proprietari terrieri della regione di Limoges. Lavorò al servizio dell’orefice Bobbon a Parigi. È lì che ricevette da parte di re Clotario II la commissione per la fabbricazione di un trono d’oro ornato di pietre preziose. Il re diede a Bobbon la quantità di oro necessario alla fabbricazione della sede, che fu affidata a Eligio. Quest’ultimo fabbricò allora un secondo trono con l’oro avanzato, che non volle tenere per sé. Questo stupefacente atto di onestà gli valse la fiducia del re, che lo nominò funzionario della tesoreria regale. In qualità di tesoriere di re Dagoberto, egli ornò le tombe di santa Geneviève e di san Denis, realizzò teche mortuarie per san Germain, san Séverin, san Martin e santa Colombe. Uomo di grande pietà, partecipava spesso alle funzioni religiose. Nel 632 fondò il monastero di Solignac, a sud di Limoges, come pure il primo monastero femminile parigino. Un anno dopo la morte di re Dagoberto, fu ordinato prete e divenne vescovo di Noyon. Tentò di evangelizzare la regione di Anvers. Sant’Eligio è il santo patrono degli operai che lavorano di martello.
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