Stanislao (dal polacco: “principio e gloria”)
San Stanislao Kostka è nato nel 1550 in una nobile famiglia polacca cattolica. Nel 1564, fu mandato al collegio gesuitico di Vienna. Stanislao pregava molto – cosa che irritava tanto suo fratello, il quale si beffava di lui. Riceveva frequentemente la comunione e si confessava regolarmente. Il suo amore per la Vergine Maria lo portò a entrare nella congregazione di Santa Barbara, che si riuniva per pregare e per prestare assistenza ai carcerati. Durante una grave malattia, nel dicembre 1566, chiese di ricevere la comunione. Il padrone di casa, però, luterano intransigente com’era, si oppose alla visita di un prete cattolico nella sua casa. Stanislao ebbe allora un’esperienza mistica: ebbe l’apparizione di santa Barbara, accompagnata da due angeli, che gli portava la comunione. Si ristabilì, con grande sorpresa degli astanti, e attribuì la guarigione a santa Barbara. A partire da quel giorno decise, malgrado l’opposizione di suo padre, di entrare nella Compagnia di Gesù. A causa dei maltrattamenti inflittigli dai suoi congiunti in ragione dell’intensità della sua fede, scappò il 10 agosto 1567. Travestito da mendicante, arrivò a Roma il 25 ottobre dello stesso anno e cominciò il suo noviziato presso i Gesuiti. La sua gioia straripante, la purità dei suoi comportamenti, il suo spirito di servizio gli attirarono tutte le simpatie. Stanislao morì di malaria il 15 agosto 1568. Sembra che avesse avuto premonizione della propria morte perché all’inizio del mese di agosto aveva scritto una lettera alla Vergine Maria domandandole di prenderlo con sé in Cielo il giorno della sua Assunzione. Stanislao Kostka fu il primo gesuita a essere beatificato. Fu canonizzato il 31 dicembre 1726 da papa Benedetto XIII.
+ © Shutterstock