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Mettersi in silenzio, all'ascolto di Dio
Meditare significa anzitutto fare esperienza di una pace, di una serenità e di una calma che aprono il cuore, dispiegano il respiro e che calmano i nostri tumulti interiori. Significa gustare la dolcezza del silenzio, lasciando da parte gli scrupoli e le angosce. Anche nella sofferenza – come descrive Rémi Chéno nel suo libro Les voies du silence – si può salire nel proprio «piccolo sottomarino e raggiungere acque profonde. La tempesta può infuriare in superficie, ma si continua a discendere in immersione, e sul fondo di acque profonde si vive l'esperienza della presenza di Dio. Dio non ha bisogno di parole per parlarci, perché per ciò che vuole dirci le parole non bastano. Dio è il Dio poeta che fa esplodere le parole in un silenzio ben più sapido di tutte le parole degli uomini». È questa fonte di gioia che i mistici chiamano “la gioia perfetta”.
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