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Daily Prayer
Meditazione del giornovenerdì 14 settembre

Omelia attribuita a Sant'Efrem (ca 306-373)

diacono in Siria e dottore della Chiesa

Omelie

"Elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32)

Ormai per mezzo della croce, tutte le ombre sono dissipate e la verità sorge, come dice l'apostolo Giovanni: "Le cose di prima sono passate, faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,4-5). La morte è spogliata, l'inferno consegna i suoi prigionieri, l'uomo è libero, il Signore regna, la creazione è nella gioia. La croce trionfa e ogni nazione, razza, popolo e lingua (Ap 7,9) lo adorano. Con il beato Paolo che esclama: "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo" (Gal 6,14), in essa troviamo la nostra gioia. La croce rende la luce all'universo intero, scaccia le tenebre e raduna le nazioni dall'Occidente e dall'Oriente, dal Settentrione e dal mare in una sola Chiesa, una sola fede, un solo battesimo nella carità. Si erge al centro del mondo, fissata sul Calvario.

Armati della croce, gli apostoli vanno a predicare e a radunare nella sua adorazione tutto l'universo, calpestando ogni potenza ostile. Per essa, i martiri hanno confessato la fede con audacia e non hanno temuto le scaltrezze dei tiranni. Portandola con immensa gioia, i monaci hanno fatto della solitudine il loro soggiorno.

Quando tornerà Cristo, questa croce apparirà per prima nel cielo, scettro prezioso, vivo, vero e santo del Gran Re: "Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo" (Mt 24,30). La vedremo, scortata dagli angeli, mentre illuminerà la terra, da un confine dell'universo all'altro, più luminosa del sole, annunciando il Giorno del Signore.

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