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Dedicazione di San Pietro e San Paolo

Memoria della dedicazione delle Basiliche papali di San Pietro e di San Paolo

Statue St Peter and Paul

Antoine Mekary | ALETEIA

Dopo la Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore (05 agosto) e quella della Basilica Lateranense (09 novembre), la Chiesa celebra in un medesimo giorno la Dedicazione delle Basiliche dei SS. Pietro e Paolo a Roma.

Queste sono le quattro basiliche che negli anni giubilari i pellegrini devono visitare per acquisire l’indulgenza plenaria, che i Papi sogliono concedere ogni 25 anni. Ma, per quelli che non possono recarsi nelle magnifiche e auguste Basiliche, ci sono molte altre possibilità e occasioni per beneficiare delle indulgenze plenarie [es. la Benedizione papale “Urbi et Orbi(alla città e al mondo) nelle principali feste liturgiche, nel rispetto delle modalità definite dalla Chiesa].

Per approfondimenti sulle indulgenze:

>>> Indulgenza plenaria

>>> Indulgenze

La Basilica di S. Pietro  

Dopo il martirio, avvenuto con tutta probabilità nel circo di Nerone, i resti di S. Pietro erano stati sepolti lungo il fianco opposto della via Cornelia e più tardi vennero segnalati alla venerazione dei fedeli con una piccola edicola costruita da Pp Anacleto e che, fino al terzo secolo, restò il centro delle sepolture dei Papi.

Concessa la pace alla Chiesa, Costantino fece edificare sulla tomba del principe degli Apostoli una basilica, che fu terminata da Costantino II e poi distrutta dai Saraceni nell’anno 806.   Restaurata e totalmente modificata nel suo aspetto, la basilica esisteva ancora nel secolo XV, ma tanto aveva sofferto per l’assenza dei Papi, durante il soggiorno ad Avignone, che Pp Niccolò  V  (Tommaso Parentucelli, 1447-1455) decise di demolirla e di ricostruirla sullo stesso posto.

Papa Giulio II (Giuliano della Rovere, 1503-1513) affidò l’opera al Bramante nel 1505. Morto il Bramante, Michelangelo la continuò ed elevò l’imponente cupola, che domina la basilica e ne costituisce la principale bellezza.

Finalmente il 18 novembre 1626 la basilica fu terminata e Pp  Urbano VIII (Maffeo Barberini, 1623-1644) la consacrò. Alla fine del Medio Evo i Papi avevano abbandonato il palazzo del Laterano e si erano stabiliti nel palazzo Vaticano, portando in S. Pietro non poche solennità. Il Concilio ecumenico del 1870 rese definitiva questa sostituzione e la basilica Vaticana divenne, per forza di cose, l’effettiva cattedrale dei Papi.

La Basilica di S. Paolo

Il corpo dell’apostolo S. Paolo, dal luogo del martirio, presso le acque Salvie, era stato portato a due miglia circa da Roma, sulla via Ostiense e ivi era stato sepolto. Sul luogo della sepoltura fu prima costruito un oratorio molto simile a quello dell’apostolo Pietro al Vaticano, attribuito generalmente anch’esso a Pp Anacleto.

Costantino eresse sulla tomba una basilica, ma, essendo parsa di dimensioni troppo modeste, l’imperatore Valentiniano, nel 368, la sostituì con una basilica grandiosa a cinque navate. Teodosio proseguì l’opera e suo figlio, Onorio, la terminò. Le incursioni Saracene avvenute sotto san Leone IV (847-855) spinsero Pp Giovanni VIII (872-882) a circondare la basilica ed il convento, che già vi era sorto accanto, di mura e si ebbe così una fortezza che prese il nome di Giovannopoli.

La Basilica conservò il suo primitivo aspetto fino all’incendio che, nella notte tra il 15 e il 16 agosto del 1823, la distrusse. Pervennero, all’appello del Papa, offerte da tutta la cristianità, perfino da dissidenti e da infedeli e, il 5 ottobre 1840, Pp Gregorio XVI (Bartolomeo Mauro Alberto Cappellari, 1831-1846) poté consacrare il transetto e l’altare maggiore sotto il quale restò la tomba dell’apostolo.

Quattordici anni dopo, in occasione della definizione dell’Immacolato Concepimento di Maria (8 dicembre 1854), 185 cardinali, arcivescovi e vescovi assistevano, il 10 dicembre, alla dedicazione della nuova basilica di S. Paolo fatta dal Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) che ne fissò il ricordo alla data tradizionale del 18 novembre.

Fonte principale: axnet.it (“RIV./gpm”).

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