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Daily Prayer
Meditazione del giornomercoledì 13 settembre

Beato Paolo VI, papa dal 1963 al 1978 
Esortazione apostolica «Gaudete in Domino» (1975)

« Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: “Beati voi poveri, perché vostro è il Regno di Dio”»

È importante cogliere bene il segreto della gioia inscrutabile che dimora in Gesù, e che gli è propria... Se Gesù irradia una tale pace, una tale sicurezza, una tale allegrezza, una tale disponibilità, è a causa dell'amore ineffabile di cui egli sa di essere amato dal Padre. Fin dal suo battesimo sulle rive del Giordano, questo amore, presente fin dal primo istante della sua Incarnazione, è manifestato: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto» (Lc 3,22). Questa certezza è inseparabile dalla coscienza di Gesù. È una Presenza che non lascia mai solo (Gv 16,32). È una conoscenza intima che lo colma: «Il Padre conosce me e io conosco il Padre» (Gv 10,15). È uno scambio incessante e totale: «Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie» (Gv 17,10)... «Tu mi hai amato prima della creazione del mondo» (Gv 17,24). Vi è qui una relazione incomunicabile d'amore, che si identifica con la sua esistenza di Figlio, ed è il segreto della vita trinitaria: il Padre vi appare come colui che si dona al Figlio, senza riserva e senza intermissione, in un impeto di generosità gioiosa, e il Figlio come colui che si dona nello stesso modo al Padre, con uno slancio di gratitudine gioiosa, nello Spirito Santo.

Ed ecco che i discepoli, e tutti coloro che credono nel Cristo, sono chiamati a partecipare a questa gioia. Gesù vuole che essi abbiano in se stessi la pienezza della sua gioia (Gv 17,13): «E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore col quale mi hai amato sia in essi e io in loro» (Gv 17,26).

Questa gioia di dimorare nell'amore di Dio incomincia fin da quaggiù. È quella del Regno di Dio. Ma essa è accordata su di una via scoscesa che richiede una totale fiducia nel Padre e nel Figlio, e una preferenza data al Regno. Il messaggio di Gesù promette innanzi tutto la gioia, questa gioia esigente; non si apre essa attraverso le beatitudini? «Beati, voi poveri, perché vostro è il Regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete».

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