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Daily Prayer
Meditazione del giornomercoledì 12 giugno

San Giovanni Paolo II (1920-2005)

papa

Discorso alla sinagoga di Roma 13.04.1986 (© Libreria Editrice Vaticana)

“Non son venuto per abolire, ma per dare compimento”

L'odierna visita vuole recare un deciso contributo al consolidamento dei buoni rapporti tra le nostre due comunità...  Tra le molte ricchezze di questo numero 4 della Nostra Aetate, ... il primo è che la Chiesa di Cristo scopre il suo “legame” con l'Ebraismo “scrutando il suo proprio mistero”. La religione ebraica non ci è “estrinseca”, ma in un certo qual modo, è “intrinseca” alla nostra religione. Abbiamo quindi verso di essa dei rapporti che non abbiamo con nessun'altra religione. Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire i nostri fratelli maggiori. ...

La strada intrapresa è ancora agli inizi, e quindi ci vorrà ancora parecchio, ... per sopprimere ogni forma seppur subdola di pregiudizio, ... e quindi per presentare ... il vero volto degli ebrei e dell'Ebraismo, come anche dei cristiani e del Cristianesimo... A nessuno sfugge che la divergenza fondamentale fin dalle origini è l'adesione di noi cristiani alla persona e all'insegnamento di Gesù di Nazaret, figlio del vostro popolo, dal quale sono nati anche Maria Vergine, gli apostoli, “fondamento e colonne della Chiesa”, e la maggioranza dei membri della prima comunità cristiana. ... Occorre dire, poi, che le vie aperte alla nostra collaborazione, alla luce della comune eredità tratta dalla Legge e dai profeti, sono varie e importanti: ... anzitutto una collaborazione in favore dell'uomo ...,  della sua dignità, della sua libertà, dei suoi diritti, del suo svilupparsi in una società ... dove regni la giustizia e dove... sia la pace a imperare, lo “shalom” auspicato dai legislatori, dai profeti e dai saggi d'Israele. ...

Che da questa mia visita e da questa nostra raggiunta concordia e serenità sgorghi, come il fiume che Ezechiele vide sgorgare dalla porta orientale del Tempio di Gerusalemme (cfr. Ez 47, 1 ss.), una sorgente fresca e benefica che aiuti a sanare le piaghe di cui Roma soffre. Nel far ciò, mi permetto di dire, saremo fedeli ai nostri rispettivi impegni più sacri, ma anche a quel che più profondamente ci unisce e ci raduna: la fede in un solo Dio che “ama gli stranieri” e “rende giustizia all'orfano e alla vedova” (cfr. Dt 10, 18), impegnando anche noi ad amarli e a soccorrerli (cfr. Lv 19, 18. 34). I cristiani hanno imparato questa volontà del Signore dalla Torah, che voi qui venerate, e da Gesù che ha portato fino alle estreme conseguenze l'amore domandato dalla Torah.

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