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San Jean-Gabriel Perboyre

Presbitero e martire

web-perboyre–Jose Garabal Louzao-oleo

Jean-Gabriel, primogenito di otto figli di Pierre Perboyre e Marie Rigal, nasce a Montgesty, vicino a Cahors, nella Francia meridionale, il 6 gennaio 1802 in una famiglia che donò alla Chiesa tre missionari di S. Vincenzo e due Figlie della Carità.

Ricevette un’educazione cristiana dalla sua famiglia, negli anni dell’impero di Napoleone, quando molti congiuravano contro la Chiesa. Fece gli studi elementari al suo paese, con intelligenza e profitto.

Dentro il cuore, il giovanissimo Giovanni Gabriele ha una grande passione, un unico amore: Gesù. Aiuta il padre nei lavori di campagna, incaricato principalmente a sorvegliare i contadini occupati nel podere di famiglia a Puech.

Il 10 marzo 1818 entrò nel seminario interno istituito a Montauban dalla Congregazione della Missione : il suo primo passo per diventare un prete Vincenziano. Qui continuò la sua istruzione secondaria, poi studiò filosofia e insegnò anche nelle classi inferiori.

Il 28 dicembre 1820, nove giorni prima del suo diciannovesimo compleanno, fu inviato a Parigi per iniziare teologia : il corso durò da gennaio 1821 a ottobre 1823. Erano passati pochi mesi dal suo ventiduesimo compleanno ed era troppo giovane per l’ordinazione. Fu mandato, quindi, ad insegnare in un convitto che la Congregazione aveva a Montdidier, tra Parigi ed Amiens.

Nell’aprile 1824 fu ordinato suddiacono; nel maggio 1825 fu ordinato diacono; il 23 settembre dello stesso anno fu ordinato sacerdote nella Cappella delle Figlie della Carità alla Rue du Bac (Cappella della Medaglia miracolosa), da Mons. Dubourg, arcivescovo di New Orleans.

Subito dopo venne spostato al seminario di Saint-Flour, dove insegnò teologia dogmatica e dove due anni dopo fu nominato superiore. Il suo successo spinse i suoi superiori a nominarlo, nel 1832, vice-direttore del noviziato a Parigi dove svolse questo incarico fino al 1835, quando ebbe il permesso di andare in Cina.

Il 21 marzo 1835 salpò dal porto di Le Havre; il 29 agosto giunse a Macao, dove trascorse un certo tempo per studiare la lingua cinese. Il 21 dicembre 1835 iniziò il suo viaggio verso Ho-Han, luogo della missione cui era stato assegnato. Nel gennaio 1838 venne trasferito alla missione di Hou-Pé.

Nel settembre 1839 iniziarono le persecuzioni anti-cristiane ad Hou-Pé e Giovanni Gabriele fu una delle prime vittime: spogliato dei suoi abiti e coperto di stracci, veniva spostato da un tribunale all’altro e ad ogni processo veniva trattato in modo inumano.

Infine venne portato a Ou-Tchang-Fo e, dopo essere stato torturato, venne condannato a morte : la sentenza fu ratificata da un editto imperiale.

L’11 settembre 1840, con sette banditi, il missionario fu condotto su un’altura chiamata la “Montagna rossa”. Furono prima uccisi i banditi; Giovanni Gabriele si raccolse in preghiera, fra la meraviglia dei presenti.

Venuto il suo turno, i carnefici lo spogliarono della tunica purpurea e lo legarono a un palo a forma di croce. Gli passarono la corda al collo e lo strangolarono, aveva trentotto anni di età.

Le sue spoglie mortali poterono essere traslate in Francia nel 1860 e deposte nella Casa-madre della sua Congregazione.

Papa Gregorio XVI (Bartolomeo Mauro Alberto Cappellari, 1831-1846) sin dal 1843 aveva iniziato la sua causa di beatificazione. Il 10 novembre 1889, Pp Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Pecci, 1878-1903) lo iscrisse nell’albo dei beati.

Jean-Gabriel Perboyre è stato canonizzato, a Roma in Piazza S. Pietro, il 2 giugno 1996, da San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005).

Per approfondimenti:

>>> Jean Gabriel Perboyre

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