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San Giuliano di Toledo

Vescovo

JULIAN-OF-TOLEDO

Public Domain

Giuliano nasce in un anno imprecisato, intorno al 620,  a Toledo, allora capitale del regno visigoto di Spagna, da genitori cristiani di probabile ascendenza ebraica; fu battezzato nella cattedrale di S. Maria a Toledo. Da bambino fu affidato dai genitori come oblato, nella stessa cattedrale, dove fu educato ad una profonda e vasta cultura, sotto la sapiente guida del dotto Vescovo Eugenio II, insigne poeta.

Non potendo realizzare il desiderio di consacrarsi alla vita monastica, divenne chierico e poi sacerdote, approfondendo molto le sue conoscenze bibliche, teologiche, filosofiche, storiche, poetiche etc. Fu ottimo conoscitore della letteratura patristica, anche di quella greca, cosa abbastanza rara in occidente a quei tempi.
Nel 680 fu eletto e consacrato vescovo di Toledo, esercitando per un decennio un ministero pastorale di notevole levatura teologica, morale, spirituale e politica, in linea, quindi, con quello dei grandi vescovi spagnoli come S. Ildefonso di Toledo e S. Isidoro di Siviglia, ma molto al di sopra della gerarchia cattolica del suo tempo.

Aumentò, e di molto, il già ricco patrimonio librario della biblioteca episcopale di Toledo, soprattutto per la sua produzione teologica, in particolare escatologica.
Nella storia della teologia la figura di Giuliano di Toledo risulta importante perché alla sua presidenza è legata la celebrazione di ben quattro importanti Concili della Chiesa toledana: il XII nel 681, il XIII nel 683, il XIV nel 684 e il XV nel 688, in quest’ultimo fu condannata l’eresia monotelita di Apollinare, con un decreto aggiunto, in cui Giuliano confermò la propria posizione teologica sulle Due volontà di Cristo, tema al quale si dedicarono 17 canoni.
Durante il suo episcopato sostenne anche una vibrante polemica contro i teologi della Curia romana che vedevano delle ambiguità nella formulazione di alcune sue tesi cristologiche. Per difendersi da queste accuse compose in successione due opere che portano lo stesso titolo, Apologeticum, in cui con forza, e una notevole dose di sarcasmo, si difese egregiamente dagli attacchi dei teologi, senza peraltro mettere mai in discussione la sede di Pietro e il suo ruolo. La vicenda si concluse con le felicitazioni del Papa!

Fu anche un riformatore liturgico, nonché autore di diversi testi liturgici per la Chiesa di Toledo. Autore di molte opere, 17 secondo i suoi biografi, di vario argomento: biblico, teologico dogmatico, liturgico, storico, forse di grammatica etc., il suo più grande merito fu, però, la composizione, nel 688, due anni prima della sua morte, di quello che è giustamente considerato il primo e più antico trattato sistematico di Escatologia cristiana: il Prognosticum futuri sæculi, in tre libri, dedicati rispettivamente alla morte, alla situazione delle anime prima della parusia finale di Cristo, e alla resurrezione finale dei morti.

Secondo il suo biografo e successore, Felix, Julián muore il 6 marzo 690 e sepolto nella chiesa di S. Leocadia a Toledo. Verso la metà del secolo VIII, le sue reliquie comprese quelle della santa titolare e dei suoi predecessori, furono traslate altrove, non si conosce il posto, qualcuno dice ad Oviedo (capoluogo del Principato delle Asturie).

Fonti principali: prognosticum.info/it; wikipedia.org (“RIV./gpm”).

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