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San Venceslao

Duca e Martire

WENCESLAUS

Matěj Baťha-CC BY-SA 3.0-modified

Venceslao (Václav in lingua ceca) nasce a Stochow (Praga) nel 907 (?); è figlio di Vratislav duca di Boemia. Perde il padre, quando era in giovanissima età, e gli succede nel governo, sia pure con la reggenza di sua madre Drahomira. È cristiano, educato dalla nonna paterna Ludmilla, che la Chiesa venera come santa, uccisa, a causa della sua fede, per ordine della nuora Drahomira, madre di Venceslao. Questi, rispetto ai prìncipi del tempo, è tra i più colti ed ha studiato anche il latino.

Una volta assunto il potere effettivo, Venceslao si adopera per la cristianizzazione del Paese, chiamandovi missionari tedeschi, perché questo fa parte della sua linea generale di governo: avvicinare la Boemia all’Europa occidentale e alla sua cultura (anche se non mancano conflitti con regnanti germanici).

La tradizione fa di lui un modello del coraggio : durante la lotta contro un duca boemo, Venceslao gli propone di risolvere la controversia con un duello tra loro due, in modo da non sacrificare tante vite di soldati; e il nemico si riconcilia con lui. La sua giovane età e il suo stile ne fanno un modello per molti suoi sudditi ma Venceslao dovette anche scontrarsi con quella parte di nobiltà, che insieme alla madre Dragomira e al fratello minore Boleslao, era rimasta pagana.

Di qui, una congiura per ucciderlo, dando tutto il ducato boemo al fratello. Questi, non osando aggredire Venceslao in Praga, lo invita nel suo castello di Stará Boleslav. Si pensa di ucciderlo durante il pranzo ma certe parole di Venceslao fanno temere che abbia scoperto il complotto.  Lo si aspetta, allora, quando va in chiesa (da solo, come sempre) per recitarvi la preghiera delle Ore e qui viene assassinato. Una leggenda dice che Boleslao tentò per primo di colpirlo, ma Venceslao reagì buttandolo a terra e facendogli cadere la spada che, poi, generosamente, raccolse e restituì al fratello in segno di perdono: un grande ed ultimo gesto di grandezza. Ma i sicari di Boleslao lo colpirono a morte tutti insieme : era il 28 settembre 935 a Starà Boleslav (nell’attuale Repubblica Ceca).

Si racconta che Venceslao, mentre moriva, avrebbe detto “nelle tue mani, Signore, raccomando l’anima mia. Una leggenda agiografica narra che il suo sangue sarebbe rimasto sparso sul pavimento in legno e nessuno sarebbe riuscito a lavarlo.

Il corpo fu poi portato a Praga e sepolto nella chiesa di S. Vito. Già nel X° sec. Venceslao fu oggetto di culto, e nel secolo successivo diventò il simbolo dello Stato boemo.
Più tardi la Chiesa scriverà il suo nome nel Martirologio Romano, venerandolo come martire per la fede.

Attualmente è il patrono della Repubblica Ceca, della Slovacchia e della Boemia.

C’è un luogo d’Europa che appartiene alla memoria di tutto il mondo, insieme ad una data: 1968 – Piazza S. Venceslao di Praga -. Essa ricorda, in effetti,  “la primavera“, col grido del popolo ceco per la libertà, e poi il lutto per l’invasione comunista del Paese, nell’estate dell’oppressione.

Le gioie e i dolori di tutti si esprimevano qui, intorno alla statua di S. Venceslao, eretta alla fine dell’Ottocento.

Significato del nome Venceslao : “che ha più grande gloria” (slavo).

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