Nel Martirologio Geronimiano Castulo è commemorato il 12 gennaio, insieme con Zotico, e il 26 marzo da solo. Secondo una nota marginale aggiunta all’itinerario De locis sanctis martyrum, il suo corpo giaceva sepolto in profondità, assieme a quello del vescovo Stratonico, in un cimitero della via Prenestina, presso l’acquedotto di Claudio. La Silloge di Tours, inoltre, conserva una iscrizione votiva in suo onore.
Nonostante queste indicazioni agiografiche e topografiche che documentano l’indubbia esistenza del martire Castulo, poche e di scarso valore storico sono le notizie che si hanno su di lui: esse sono contenute nella passio di san Sebastiano, secondo la quale Castulo, cubiculario di Diocleziano, nascondeva molti cristiani nel palazzo imperiale del Palatino.
Tradito dall’apostata Torquato, Castulo fu arrestato e, dopo aver sopportato coraggiosamente le torture, fu gettato in una fossa e sepolto sotto una massa di rena. Da queste generiche affermazioni, si può ricavare che già nei tempi antichi ben poco di sicuro si conosceva sul martire.
Il cimitero di Castulo, scoperto nel 1672 tra le vie Prenestina e Labicana, nei pressi di Porta Maggiore, fu spogliato del materiale che, a detta del Fabretti, conteneva in gran copia. Nuovi danni furono operati nel 1864, durante la costruzione della ferrovia Roma-Civitavecchia; il bombardamento dell’aprile 1943, infine, rimise in luce alcune gallerie, che, però, erano in pessime condizioni essendo state già devastate.
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