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Sant'Angela da Foligno

Terziaria francescana

ANGELA

Public Domain

La storia esterna di questa donna, laica, madre, vedova e illetterata (dichiarata poi “Magistra Theologorum”), si riduce a poche notizie e non tutte certissime.

Angela nasce a Foligno attorno al 1248, ventidue anni dopo la morte di S. Francesco d’Assisi. La Chiesa l’ha proclamata santa (canonizzazione equipollente il 9 ottobre 2013) e la sua memoria viene celebrata oggi, particolarmente dall’Ordine francescano della città di Foligno.

Non si conosce la sua casata né il padre, per cui si può ipotizzare che sia rimasta orfana in tenera età. Lella (così è chiamata familiarmente in casa) è una ragazza bella, intelligente, volitiva e anche ricca: un cocktail esplosivo per una donna medievale, come per una donna dei nostri giorni. Lo confesserà più tardi lei stessa: “Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata”. Questa sete di adulazione e di ricerca incessante delle vanità della vita la allontana ben presto dalla pratica religiosa e forse anche dalla fede, e neppure il matrimonio, contratto in giovane età con un signorotto locale, e i figli che presto dà alla luce, riescono a riportarla sulla retta via.

Il suo radicale mutamento spirituale si colloca all’età di 37 anni, intorno al 1285, allorché, in seguito ad una apparizione di S. Francesco d’Assisi, fece, nella cattedrale di San Feliciano di Foligno, una confessione generale ad un frate Minore, suo concittadino e consanguineo, Arnaldo, il quale sarebbe poi diventato il suo direttore spirituale e segretario.

Scomparsi poco dopo e in breve tempo la madre, il marito e i figli, Angela si dedicò ad una vita di perfetta povertà: venduti i suoi beni e distribuito il ricavato ai poveri, entrò, tra la fine del 1290 e gli inizi del 1291, nel Terzo Ordine francescano, dedicandosi – sull’esempio di S. Francesco – alla realizzazione del suo progetto di penitenza, cioè di totale imitazione del Cristo.

Nell’autunno del 1291, dopo aver emesso i voti religiosi, si recò pellegrina ad Assisi e nella Basilica del Santo, Angela ebbe una crisi mistica, preceduta, come ella stessa avrebbe raccontato, dalla sperimentazione in sé della Trinità.

Arnaldo avvertì subito la necessità di comprendere fino in fondo le cause di quella crisi, e iniziò a scrivere tutto quello che Angela veniva confidandogli, anche per sottoporlo al giudizio di esperti.

Nasceva così quella che avrebbe costituito la prima parte del “Liber” della beata Angela, ovvero l’autobiografia spirituale o “Memoriale di frate Arnaldo“.

Angela dettava nel “volgare suum“, mentre Arnaldo trascriveva in un latino semplice e piano; quando lui “frate scrittore” non comprendeva, si faceva ripetere il discorso, proprio per non riportare un pensiero o semplicemente un’espressione diversa da quella pronunciata da Angela; talvolta, come attestano i numerosi volgarismi presenti nel “Memoriale“, trascriveva la parola così come la sentiva riferire.

La stesura del “Memoriale” durò circa cinque anni, dal 1291 al 1296. Approvato prima del 10 maggio 1297, probabilmente nel 1296, dal cardinale Giacomo Colonna e da una commissione di otto teologi francescani, il “Memoriale” raccoglie, dunque, l’esperienza interiore di Angela, che consta, come lei espressamente afferma, di trenta passi (gli ultimi dieci sono condensati in sette da Arnaldo), dal momento del suo ritorno a Dio (1285), fino all’ingresso nelle più alte sfere dela vita mistica (1296), quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della “maternità spirituale ” che raccolse intorno alla “Lella da Foligno” un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione.

A loro la santa inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l’umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: “Lo sommo bene dell’anima è pace verace e perfetta… Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d’amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare“.

Angela muore a Foligno il 4 gennaio 1309; le sue reliquie sono conservate nella chiesa di S. Francesco, retta dai Frati Minori Conventuali di Foligno.

Ad Angela da Foligno il titolo di beata fu attribuito senza lo svolgimento di un regolare processo canonico. Nel 1701 il suo culto fu convalidato da Pp Clemente XI (Giovanni Francesco Albani, 1700-1721), ma alcuni papi nei loro scritti l’hanno definita santa, come ad esempio Pp Paolo III (privilegi agli iscritti al Terz’Ordine Francescano, 1547) e Pp Pio XI (lettera a A.M.J Ferré, 1927).

Canonizzazione equipollente di Angela da Foligno: il 9 ottobre 2013, il Santo Padre Francesco (Jorge Mario Bergoglio), accolta la relazione di Sua Eminenza Reverendissima il Signor Card. Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha esteso alla Chiesa Universale il Culto liturgico in onore della Beata Angela da Foligno, dell’Ordine Secolare di San Francesco; nata a Foligno (Italia) intorno al 1248 ed ivi morta il 4 gennaio 1309, iscrivendola nel catalogo dei Santi.

San Giovanni Paolo II ha scritto una preghiera (vedi sotto) che ha letto, il 20 giugno 1993, davanti alla tomba dell’allora Beata Angela.

Significato del nome Angelo/a: “messaggero, nunzio, ministro [di Dio]” (greco).

Per approfondimenti biografici: >>> Angela Da Foligno

    Per leggere il  “Memoriale” completo: >>> Angela Da Foligno Memoriale

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