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Daily Prayer
Meditazione del giornolunedì 26 Ottobre

San Cirillo di Gerusalemme (313-350)

vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa

Catechesi, n°13, 1-3; PG 33, 771-774

Liberati dai legami del peccato per mezzo della croce di Cristo

Senza dubbio ogni azione di Cristo è fonte di gloria per la Chiesa; ma la croce è la gloria delle glorie. È proprio questo che Paolo diceva: « Quanto a me, non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo » (Gal 6,14). Fu certo una cosa straordinaria che quel povero cieco nato riacquistasse la vista presso la piscina di Siloe: ma cos'è questo in paragone dei ciechi di tutto il mondo? Cosa eccezionale e fuori dell'ordine naturale che Lazzaro, morto da ben quattro giorni, ritornasse in vita. Ma questa fortuna toccò a lui e a lui soltanto. Che cosa è mai se pensiamo a tutti quelli che, sparsi nel mondo intero, erano morti per i peccati? Stupendo fu il prodigio che moltiplicò i cinque pani, fornendo il cibo a cinquemila uomini con l'abbondanza di una sorgente. Ma che cosa è questo miracolo quando pensiamo a tutti coloro che, sulla faccia della terra, erano tormentati dalla fame dell'ignoranza? Così pure fu degno di ammirazione il miracolo che in un attimo liberò dalla sua infermità quella donna che Satana aveva tenuta legata da ben diciotto anni. Ma anche questo, che cos'è mai in confronto della liberazione di tutti noi, carichi di tante catene di peccati?

La gloria della croce ha illuminato tutti coloro che erano ciechi per la loro ignoranza, ha sciolto tutti coloro che erano legati sotto la tirannide del peccato e ha redento il mondo intero. Infatti non era un semplice uomo colui che diede la vita per noi, bensì il Figlio di Dio, Dio stesso, fattosi uomo. La colpa di Adamo portò la morte al mondo intero; « se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di Gesù Cristo » (Rm 5,17). Un tempo, a causa dell'albero di cui hanno mangiato il frutto, i nostri progenitori sono stati cacciati fuori dal paradiso; ma ora, per mezzo dell'albero della croce di Gesù, non entreranno più facilmente in paradiso tutti i credenti? Se il primo essere plasmato dalla terra ha portato la morte a tutti, colui che lo ha plasmato dalla terra non porterà forse loro la vita eterna, lui che è la vita? (Gv 14,6)

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