Ascoltare e mettere in pratica
Il Padre pronunciò una parola: suo Figlio. Questa parla sempre in un eterno silenzio e nel silenzio dev'essere ascoltata dall'anima.
Parli poco, e non si immischi delle cose sulle quali non viene interrogato.
Non si lamenti di nessuno; non faccia mai delle domande o, se occorre assolutamente, le faccia con poche parole.
Badi a non contraddire nessuno, e non si permetta mai una parola che non sia pura.
Quando parla, lo faccia in modo da non offendere nessuno, e non dica nulla che non possa senza timore dire davanti a tutti.
Conservi la serenità spirituale nell'attenzione amorosa a Dio e, quando è necessario parlare, lo faccia con la stessa serenità e la stessa pace.
Tenga per Lei ciò che Dio le dice, e ricordi questa parola della Scrittura: "Il mio segreto è mio" (Is 24,16)...
Per progredire nella virtù, è importante tacere e agire, perché nel parlare uno si distrae, mentre custodendo il silenzio e lavorando si raccoglie.
Appena abbiamo imparato da qualcuno ciò che basta al nostro progresso spirituale, non occorre domandargli di dirne di più, né continuare a parlare, ma mettersi all'opera seriamente e in silenzio, con zelo e umiltà, con carità e disprezzo di sé.
Prima di tutto è necessario e conveniente servire Dio nel silenzio delle tendenze disordinate, come la lingua, per non intendere null'altro che parole d'amore.
San Giovanni della Croce (1542-1591)
carmelitano, dottore della Chiesa