Dio stesso ha suscitato e generato l'"agape" e l'"eros". E' lui stesso che ha portato all'esterno, cioè verso le creature, quell'amore che è in lui. Perciò è detto: "Dio è amore (agape)" (1Gv 4,16), e ancora: "E' dolcezza e desiderio" (Cant 5,16 LXX), cioè "eros". Chi è amato e veramente amabile è lui stesso. Quindi, da una parte si dice che l'"eros" innamorato viene da lui e che lui stesso, che ha generato l'"eros", è veramente amabile e amato, desiderabile e degno di essere scelto: egli mette in moto gli esseri che vegliano a ciò. Coloro a cui arriva la potenza del suo desiderio lo desiderano con la stessa misura. (...)
Il movimento 'innamorato' del bene, che preesiste nel bene, che è semplice, che si muove da se stesso e proviene dal bene, ritorna subito alla sua origine, poiché non ha né fine né inizio. Tale movimento significa slancio perenne verso il divino e l'unione con lui. Infatti l'unione d'amore con Dio si eleva e si situa al di sopra di ogni unione.
San Massimo il Confessore (ca 580-662)
monaco e teologo
Il movimento dell'amore
Dio stesso ha suscitato e generato l'"agape" e l'"eros". E' lui stesso che ha portato all'esterno, cioè verso le creature, quell'amore che è in lui. Perciò è detto: "Dio è amore (agape)" (1Gv 4,16), e ancora: "E' dolcezza e desiderio" (Cant 5,16 LXX), cioè "eros". Chi è amato e veramente amabile è lui stesso. Quindi, da una parte si dice che l'"eros" innamorato viene da lui e che lui stesso, che ha generato l'"eros", è veramente amabile e amato, desiderabile e degno di essere scelto: egli mette in moto gli esseri che vegliano a ciò. Coloro a cui arriva la potenza del suo desiderio lo desiderano con la stessa misura. (...)
Il movimento 'innamorato' del bene, che preesiste nel bene, che è semplice, che si muove da se stesso e proviene dal bene, ritorna subito alla sua origine, poiché non ha né fine né inizio. Tale movimento significa slancio perenne verso il divino e l'unione con lui. Infatti l'unione d'amore con Dio si eleva e si situa al di sopra di ogni unione.