John Fisher, vescovo, e Thomas More, furono incarcerati nella Torre di Londra, in Inghilterra, per aver difeso il primato del Romano Pontefice nella disputa sul matrimonio del re Enrico VIII, ed aver quindi contrastato i voleri di quest’ultimo.
Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, di cui il grande umanista Erasmo disse: “Non c’è uomo più colto, né vescovo più santo”, fu decapitato in questo giorno per ordine dello stesso re dinanzi al carcere.
Tommaso More, invece, padre di famiglia e uomo onestissimo, capace uomo di stato, raggiunse il sei di luglio nel martirio il suo venerabile predecessore, a motivo della sua fedeltà ininterrotta alla Chiesa Cattolica.
Entrambi pagarono con il martirio e dettero fino alla fine dal carcere con i loro scritti e la misericordia mostrata verso i loro persecutori, un’altissima testimonianza cristiana
La loro testimonianza al vangelo è ricordata anche dalla Chiesa d’Inghilterra, che ne celebra la memoria il 6 luglio.