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Daily Prayer
Meditazione del giornodomenica 17 Gennaio

San Cirillo d'Alessandria (380-444)

vescovo e dottore della Chiesa

Commento al Vangelo di Giovanni, 2,Prol; PG 73, 192

«Ecco l'Agnello di Dio»

«Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: 'Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!'» (Gv 1,29). Non è più il momento di dire: «Preparate le vie del Signore» (Mt 3,3), poiché colui del quale la venuta era stata preparata si lascia vedere: ormai non si nasconde più agli sguardi. La natura dell'evento richiede un altro discorso: bisogna far conoscere chi è venuto, spiegare perché è disceso dal cielo ed è venuto fino a noi. È per questo che Giovanni esclama: «Ecco l'Agnello di Dio».

Il profeta Isaia ce lo ha annunciato dicendo che era «come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori» (Is 53,7). La Legge di Mosè l'ha prefigurato, ma (...) essa dava una salvezza incompleta e la sua misericordia non arrivava a tutti gli uomini. Oggi invece il vero Agnello, prima rappresentato con dei simboli, la vittima senza colpa, è condotta al macello.

È per eliminare il peccato dal mondo, rovesciare il Maligno, distruggere la morte morendo per tutti, spezzare la maledizione che ci affliggeva e mettere fine alla parola: «Polvere tu sei e in polvere tornerai» (Gen 3,19). Divenuto così il secondo Adamo, di origine celeste e non terrestre (1Cor 15,47), è la fonte di ogni bene per l'umanità (...), la via che porta al Regno dei cieli. Poiché un solo Agnello è morto per tutti ed ha riportato a Dio Padre tutto il gregge di coloro che abitano sulla terra. «Uno solo è morto per tutti», per sottomettere tutti a Dio; «uno solo è morto per tutti» per guadagnare tutti, perché tutti ormai «non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro» (2Cor 5,14-15).

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