terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Europa
Il dono del Verbo incarnato, cap. XIII, n. 29
Il ponte che conduce nell'alto dei cieli
[Santa Caterina sentì Dio dirle:] Quando il mio unico Figlio tornò presso di me quaranta giorni dopo la risurrezione, questo ponte si alzò da terra, cioè dalla società umana, e salì al cielo per la virtù della mia natura divina per sedersi alla mia destra, a me, suo eterno Padre. È ciò che il giorno dell'Ascensione l'angelo disse ai discepoli che erano come morti perché il loro cuore aveva lasciato la terra per seguire in cielo la Sapienza di mio Figlio: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù è stato di tra voi assunto fino al cielo" (At 1,11). (...)
Prima di tutto, vi ho fatto un ponte visibile che è mio Figlio, quando l'ho mandato a vivere fra gli uomini. Poi, quando questo ponte visibile si è innalzato verso il cielo, è restato fra voi il ponte e la via della dottrina, (...) con la mia Potenza, con la Sapienza di mio Figlio e con la Clemenza dello Spirito Santo. La Potenza comunica la virtù di agire a chi segue questa via, la Sapienza gli dà la luce per fargli conoscere la verità, e lo Spirito Santo gli concede l'amore che consuma e distrugge ogni amore sensuale, per non lasciare nell'anima che l'amore delle virtù.
Così, in ogni modo, con la sua presenza visibile o con la sua dottrina, egli è la Via, la Verità e la Vita, e questa via è il ponte che conduce nell'alto dei cieli. È quanto ha voluto far capire quando ha detto: "Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora ... vado al Padre. Vado e tornerò a voi" (Gv 16,28; Gv 14,28), cioè mio Padre mi ha mandato a voi e mi ha fatto vostro ponte perché possiate superare il fiume e raggiungere la via.
Santa Caterina da Siena (1347-1380)
terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Europa
Il ponte che conduce nell'alto dei cieli
[Santa Caterina sentì Dio dirle:] Quando il mio unico Figlio tornò presso di me quaranta giorni dopo la risurrezione, questo ponte si alzò da terra, cioè dalla società umana, e salì al cielo per la virtù della mia natura divina per sedersi alla mia destra, a me, suo eterno Padre. È ciò che il giorno dell'Ascensione l'angelo disse ai discepoli che erano come morti perché il loro cuore aveva lasciato la terra per seguire in cielo la Sapienza di mio Figlio: "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù è stato di tra voi assunto fino al cielo" (At 1,11). (...)
Prima di tutto, vi ho fatto un ponte visibile che è mio Figlio, quando l'ho mandato a vivere fra gli uomini. Poi, quando questo ponte visibile si è innalzato verso il cielo, è restato fra voi il ponte e la via della dottrina, (...) con la mia Potenza, con la Sapienza di mio Figlio e con la Clemenza dello Spirito Santo. La Potenza comunica la virtù di agire a chi segue questa via, la Sapienza gli dà la luce per fargli conoscere la verità, e lo Spirito Santo gli concede l'amore che consuma e distrugge ogni amore sensuale, per non lasciare nell'anima che l'amore delle virtù.
Così, in ogni modo, con la sua presenza visibile o con la sua dottrina, egli è la Via, la Verità e la Vita, e questa via è il ponte che conduce nell'alto dei cieli. È quanto ha voluto far capire quando ha detto: "Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora ... vado al Padre. Vado e tornerò a voi" (Gv 16,28; Gv 14,28), cioè mio Padre mi ha mandato a voi e mi ha fatto vostro ponte perché possiate superare il fiume e raggiungere la via.