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Quale “ruolo” ha ognuna delle Persone all’interno della Trinità?

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Public Domain via WikiPedia

Icône, dite de la Trinité, Andreï Roublev, 1410 et 1427, galerie Tretiakov de Moscou

Edifa - pubblicato il 29/05/21

Non si può attribuire ad una Persona Divina, ad esclusione delle altre, una qualità o un'opera divina. Ma il modo di agire delle Persone Divine si distingue a causa della relazione di ciascuna delle Persone con le altre.

di padre Nicolas Buttet

La questione del ruolo delle Persone Divine, Padre, Figlio e Spirito Santo, è complessa. Per cercare di averne una comprensione corretta, presentiamo prima due errori che si sono manifestati nella Storia della Chiesa. Il primo errore consiste nel dire che non c’è un ruolo proprio o un modo proprio di agire delle Persone Divine: l’azione Trinitaria è solo un’opera comune delle tre. In altre parole, la loro distinzione interviene nelle loro relazioni reciproche, ma non nella loro azione. Questa tesi difende un aspetto importante dell’opera trinitaria: le tre Persone della Trinità sono insieme la fonte della loro azione, a causa della loro comune natura divina. Questa presentazione intende dunque difendere l’unicità divina, a rischio di perdere la ricchezza propria di ciascuna delle Persone della Trinità.

Inoltre, alcuni hanno difeso la tesi che ogni Persona divina esercita un’azione propria a nostro favore, un’azione quasi esclusiva: lo Spirito Santo sarebbe così l’autore della grazia, come se il Padre e il Figlio non ne fossero anche autori. Abbiamo così inteso difendere la distinzione specifica delle Persone Divine, a rischio, questa volta, di perdere l’unità della Trinità. Cosa dire, allora, per dare una risposta coerente a questa domanda sul ruolo delle Persone Divine?

La risposta si nasconde nella dottrina delle appropriazioni

Bisogna ricordare chiaramente che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo agiscono in modo inseparabile. Ogni azione divina è dunque l’opera di tutta la Trinità. Così, non si può attribuire ad una Persona Divina, ad esclusione delle altre, una qualità o un’operazione divina. Ma conviene aggiungere subito che il Loro modo di agire si distingue in ragione della relazione di ciascuna delle Persone con le altre: il Padre nella Sua relazione con il Figlio e con lo Spirito Santo, e reciprocamente. Così il Padre è, nella Trinità, Colui che ama, la fonte e il principio di tutto; il Figlio è Colui che è amato; lo Spirito Santo è l’amore per il quale Si amano. Il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa: “Ogni Persona Divina compie l’opera comune secondo la Sua proprietà personale” (258).

“Per avvicinarsi un po’ a questo mistero, la Chiesa ha sviluppato la dottrina detta dell’appropriazione. “Si chiama appropriazione il processo teologico attraverso il quale un aspetto essenziale della Trinità, comune alle tre Persone, viene attribuito in modo speciale a una delle Persone Divine”, spiega il domenicano Gilles Emery. Per esempio, la Creazione è attribuita al Padre, la Redenzione al Figlio, la glorificazione o la santificazione allo Spirito Santo; la potenza al Padre, la sapienza al Figlio e l’amore o la bontà allo Spirito Santo. L’appropriazione è dunque un modo di tendere verso una delle Persone della Trinità ciò che le Tre Persone sono o fanno insieme. Così, il Padre è Creatore, certamente, ma crea attraverso il Verbo, che è Suo Figlio, e nell’Amore, che è lo Spirito Santo.

La dottrina delle appropriazioni è un modo di rivelare ciò che ciascuna delle Persone ha realmente in proprio: essere Padre, essere Figlio, procedere come Spirito. Ci aiuta ad approfondire questo grande mistero: un solo Dio in Tre Persone.

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