di Anne Gavini
"Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia", disse La Fontaine. Una massima che riflette la nostra difficoltà a vivere gli eventi senza forzare il risultato.
"Abbiamo bisogno di pazienza con tutti, ma soprattutto con noi stessi"
"Perdo la pazienza molto facilmente! La sera, è una corsa, ho un'ora e mezza per rivedere tutti i compiti, preparare la cena e fare i bagni. Al minimo granello di sabbia, mi arrabbio e urlo", si rammarica Bénédicte, raccontando la serata tipica della sua famiglia, simile a quella di molte altre. Le sere e i fine settimana passano, il tempo sembra scivolare via, e con esso la possibilità di occuparsi di tutto e di rimediare agli errori.
Un figlio ha dimenticato la borsa della piscina e un altro non si è preparato per l’interrogazione? Punizione? Da "bravi" genitori, anticipiamo, risolviamo, sosteniamo, fino a mettere alla prova i nostri limiti e, troppo spesso, perdiamo la pazienza. Oltre ai ritmi familiari sostenuti, è in gioco la nostra concezione del ruolo di genitori, di supervisori eccezionali. "L'equazione era spesso quella di far entrare la giornata di cinque o sei persone in un solo giorno! Non c'era più spazio per la minima cosa da fare. Di conseguenza, il sistema si bloccava e la rabbia aumentava", ricorda Aude, madre di quattro maschi. Questa madre, aveva trovato la soluzione giusta: “potare” la sua attività professionale. "In questo modo, le serate erano più tranquille e ne beneficiamo davvero." Non tutte le madri però possono fare questa scelta, ma rinunciare a questa o quell’altra attività per l'uno o l'altro figlio può ridare tempo al tempo. Permettere all'imprevisto di presentarsi, senza paralizzare un'organizzazione troppo rigida. Avere pazienza significa anche accettare i propri limiti personali e quelli dei nostri figli. "Abbiamo bisogno di pazienza con tutti, ma soprattutto con noi stessi", sottolineava San Francesco di Sales.
"La pazienza è la madre della carità"
È una questione di ritmo, dunque, ma anche di orgoglio. "Quando mia figlia fa fatica con un esercizio di matematica, mi esaspera: ho l’impressione che non capisca nulla!", dice Bertrand. In una giusta relazione filiale, c'è una dimensione di trasmissione. Di fronte alla lentezza dei nostri figli, può nascere un sentimento di fallimento. È qui che siamo invitati ad entrare nell’amore autentico.
Come ci ricorda Santa Caterina da Siena, "la pazienza è la madre della carità". Segna la purezza del nostro atteggiamento. Di fronte al piccolo che cerca invano di mettersi il cappotto, all'adolescente che non capisce un argomento di matematica quando a voi sembra così semplice. Avere pazienza significa dire al figlio: "Ti dono questo tempo, prendilo, è per te"; ricordiamoci sempre e in ogni istante che “l'amore richiede pazienza".