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Come ci può accompagnare la Madonna durante tutto l’anno nuovo?

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Di thaagoon|Shutterstock

Edifa - pubblicato il 01/01/21

Questo 1° gennaio celebriamo l’anno nuovo, ma anche la Maternità Divina della Vergine Maria. Chiediamo dunque alla Madre di Dio di accompagnarci durante questi nuovi 365 giorni che si aprono davanti a noi.

Una settimana dopo Natale, la Chiesa celebra solennemente la Maternità Divina della Vergine Maria. Certo, l’abbiamo già festeggiata a Natale: non possiamo dissociarla da Suo Figlio Gesù, ed è per questo che, per secoli, nella liturgia occidentale non c’è stata nessuna festa che celebrasse in modo speciale la Maternità Divina di Maria, a partire dalle tradizioni locali. Fu solo papa Pio XI ad estendere questa solennità alla Chiesa universale, per segnare meglio lo straordinario privilegio di Maria, Madre di Dio. In effetti, occupa un posto molto speciale nella Storia della Salvezza: è attraverso di Lei e in Lei che il Figlio di Dio si è fatto uomo per salvare tutti gli uomini.

Una settimana dopo Natale, è anche il primo giorno del nuovo anno in cui ci piace scambiare auguri di felicità con i nostri cari e i nostri amici. Il fatto che questo giorno sia consacrato a Maria, Madre di Dio, è un invito ad affidare a Lei tutti i nostri cari e amici. È un invito anche ad affidarci a Colei, che meglio di chiunque altro può aiutarci a trovare la vera felicità in questi 365 giorni che si aprono davanti a noi.


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La Vergine Maria accompagna tutti i genitori

Maria è una mamma, Madre di Gesù e Madre nostra. ChiediamoLe incessantemente di aiutarci nella nostra missione di genitori. Maria non era una mamma come le altre, dato che è la Madre di Dio, ma era anche madre di un vero bambino “fatto di carne ed ossa” che aveva bisogno di essere accudito come tutti gli altri bambini della terra. Non si deve avere, né dare ai bambini, una visione eterea della Sacra Famiglia.

Come tutte le madri, Maria preparava i pasti, lavava e cambiava il Suo bambino, Gli insegnava a camminare e a riordinare le Sue cose. Anche Lei conosceva la stanchezza della fine della giornata e dei piatti da lavare o dei vestiti da pulire. La vita della Sacra Famiglia apparentemente non aveva nulla di eccezionale. Ciò che era eccezionale era l’amore infinito con cui Maria, Giuseppe e Gesù compivano tutte le cose… a cominciare dalle piccole cose prosaiche che riempivano la Loro quotidianità come riempiono la nostra.

Maria ci insegna a dire “Sì” a Dio ogni giorno

Maria, Madre di Dio, è la prima di tutte le creature. Eppure la Sua vita è molto discreta e umile: si sottomette alla legge ebraica come tutte le altre donne (per esempio, per la purificazione). Ella non si fa notare. Per le strade di Nazareth, alla fontana, niente La distingue dalle altre donne, nessuno può indovinare cosa c’è di straordinario nella Sua vita così ordinaria. Maria ci insegna a rimanere al nostro posto, senza inorgoglirci dei talenti che Dio ci ha dato o di quelli che ha donato ai nostri figli. Ci insegna che l’unica cosa che conta è desiderare Dio, dirGli di “Sì” a tutto e dovunque, senza preoccuparci o glorificarci per il fatto che questi “Sì” possono talvolta condurci su delle strade straordinarie.

Maria sa che tutto Le viene da Dio. Per questo è così gioiosamente libera. Ricordiamoci del “Magnificat”. Maria ci insegna a saper riconoscere i nostri doni, a coltivarli per farli fruttificare, ma sempre con un cuore povero: il cuore di chi sa che da solo non è nulla e che riceve tutto da Dio.

Essere in pace in ogni circostanza

Maria, Madre di Dio, è anche figlia di Dio e sa di essere amata sopra ogni cosa. È pienamente fiduciosa, anche se del futuro conosce solo la terribile profezia di Simeone nel Tempio di Gerusalemme: “Simeone li benedisse e a Maria, Sua madre, disse: “Ecco, Egli è qui per la caduta e la Risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a Te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Lc 2, 34-35).
Immaginiamoci come sia sentire una simile profezia meno di due mesi dopo la nascita del nostro bambino. Ma Maria non si lascia turbare. Non è insensibile, al contrario, né è protetta dall’ansia materna; basta rileggere il passaggio del Vangelo del ritrovamento di Gesù al Tempio: “Tuo padre e io, angosciati, Ti cercavamo “(Lc 2,48). La fede non è un tranquillante, e la fede di Maria non le impedisce di soffrire come ogni madre (soffre anche di più perché ama di più). Ma rimane sempre immersa in Dio, e questo fa sì che nulla La turbi profondamente. Tutto si svolge in Lei su uno sfondo di pace incorruttibile. E all’inizio di quest’anno è proprio questa pace che possiamo chiederLe, per le nostre famiglie e per il mondo intero.

Christine Ponsard

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