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Le 4 più belle tradizioni natalizie e le loro origini

FAMILY,CHRISTMAS

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Edifa - pubblicato il 17/12/20

Perché si accendono le ghirlande alla vigilia di Natale? Da quando mettiamo un abete in casa nostra a dicembre? E perché il tronchetto è diventato un dolce tradizionale di Natale? Diamo un'occhiata a tutte queste tradizioni le cui origini ci sono a volte sconosciute.

di Bénédicte Drouin

Alberi, tronchetti, ghirlande, presepi, abbondano ogni anno, eppure alcune tradizioni natalizie hanno un significato spirituale. Innestate su feste pagane preesistenti o semplicemente inventate dalla pietà popolare, queste tradizioni ci permettono di entrare nel mistero del Natale.

Luci in onore di Colui che salva dalle tenebre

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Timo Newton-Syms | Flickr | CC BY-SA 2.0

Il 25 dicembre era un tempo la festa pagana della luce nel bel mezzo del solstizio d’inverno: la rinascita del sole invincibile, Sol Invictus. Corrisponde alla data a partire dalla quale i giorni cominciano ad allungarsi e per questo è stata scelta dai cristiani per celebrare la nascita di Cristo: “Luce del mondo”, “Sole di giustizia”. Per questo motivo le candele, le ghirlande, i lucignoli vengono accesi soprattutto la sera del 24.

Il presepe: prima di tutto vivente

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© Shutterstock

Fin dai primi secoli, la grotta della Natività viene imitata, vengono fatte delle diverse rappresentazioni delle scene della Natività, il più delle volte dipinte o scolpite e venerate dalla pietà popolare. I misteri legati alla Natività e all’Adorazione dei Magi che vengono rappresentati nelle chiese hanno indubbiamente influenzato San Francesco d’Assisi: a lui si attribuisce il primo presepe vivente, una notte di Natale del 1223 nel paese di Greccio.

A poco a poco le rappresentazioni viventi sono state sostituite da scene fisse, e a volte hanno dato vita a vere e proprie opere d’arte. Gli artisti italiani eccellevano nel XVIII secolo nei personaggi a grandezza naturale policromi. Il gusto per i presepi si diffonde poi un po’ dappertutto in tutta Europa: ogni paese, ogni regione ha le sue rappresentazioni tradizionali, più o meno ricche o naïve, i personaggi si moltiplicano, ogni parrocchia e ogni casa ha il suo presepe. Fin dai primi secoli, e in particolare nel periodo natalizio, i cristiani sono abituati a pregare davanti a queste rappresentazioni del Mistero dell’Incarnazione.

L’albero di Natale: un’abitudine recente

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John Morgan | CC BY 2.0

Un must. Chi non ricorda gli abeti nella sua infanzia? Sempre verde, anche nel cuore dell’inverno, l’abete è un simbolo di vita, quando gli altri alberi sembrano morti: gli antichi l’hanno sempre usato, addirittura onorato. Nell’XI secolo, durante l’Avvento, l’abete spesso adorna le chiese quando sono messi in scena i misteri: scene religiose e popolari, e quando queste scene hanno per tema la colpa originale, viene addirittura decorato con mele rosse e ostie (non consacrate!). Le mele simboleggiano la colpa di Adamo, le ostie la redenzione di Cristo. Nel XV secolo la rappresentazione dei misteri degenerò, e fu allora proibita, ma la tradizione dell’albero decorato viene mantenuta, soprattutto in Alsazia nelle corporazioni e poi nelle case.

Ancora nel XV secolo, l’usanza dell’albero di Natale è comune in Germania. A poco a poco, le decorazioni di frutta si trasformano e appaiono fiori, nastri e ghirlande. I protestanti hanno contribuito allo sviluppo dell’albero di Natale rifiutando la rappresentazione dell’Incarnazione nel presepe. Questo albero non è necessariamente un abete, è soprattutto l’albero della conoscenza del Bene e del Male, l’albero del Paradiso Perduto.

Nel XVII secolo si prende l’abitudine di riporre ai piedi dell’albero di Natale giocattoli e regali.
È nel XIX secolo che la tradizione dell’albero si diffonde. In Francia, il primo fu piantato nel 1837 nelle Tuileries dalla duchessa di Orléans e dopo la guerra del 1870, questa bella usanza dell’abete si è affermata nelle città e nelle campagne francesi.

Il tronchetto: non un semplice dessert!

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AlisaRut - Shutterstock

Molto prima di essere un dolce di Natale tipico della tradizione francese, il tronchetto alimenta tradizionalmente il fuoco del camino; delle usanze e credenze pagane devono essere preesistenti e talvolta essere legate a questo gesto. Alcuni ne raccoglievano le ceneri con presunte proprietà magiche, altri vedevano nel crepitio delle fiamme un mezzo di divinazione, e come spesso accade, queste usanze pagane sono state gradualmente cristianizzate. In Alsazia, il tronco viene benedetto dal più giovane o dal più anziano della famiglia, prima di essere bruciato. È scelto dal padrone di casa, e decorato con nastri, viene cosparso di vino, di olio o di miele: simboleggia i peccati gettati nel fuoco e bruciati dalla Luce di Cristo.

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