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Sensibilizzare il bambino alla musica: ecco come fargliela apprezzare

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wavebreakmedia - Shutterstock

Edifa - pubblicato il 15/11/20

La sensibilità artistica si forma fin dalla più giovane età. Trasmettere al proprio figlio il gusto per la musica non è così difficile, se lo si fa nel modo giusto.

di Benedetto di Saint Germain

Madre di famiglia, organista e insegnante di musica, Marie-Pierre Picot svela ai genitori i suoi trucchi per trasmettere la passione per la musica ai figli.

Come possiamo far scoprire ai nostri figli la bellezza attraverso la musica?

Coinvolgendo la parte affettiva del bambino. Quando portate vostro figlio ad un concerto, invitate il suo migliore amico! Quando scopre un nuovo artista a casa di un amico, comprategli l’album. Spiegate perché vi piace un particolare brano musicale e raccontate loro la storia alla quale il pezzo vi fa pensare. Per esempio, nei canoni di Johann Pachelbel, il basso torna sempre, esprime costanza e tenacia. Questa musica è l’immagine, per me, della tenacia della persona, al di là della quale si possono manifestare dei desideri, ben espressi da una melodia più leggera. Allo stesso modo, spiego ai bambini perché non mi piace tale tipo di musica. Anche nella pittura: davanti ad un quadro posso dire che mi piacciono i suoi colori, per esempio, ma che non capisco cosa il pittore intendesse trasmettere.

Con che tipo di musica iniziare?

Penso che si debba proporla spesso, e di tutti i tipi! Ad esempio, potete portare i vostri figli alle audizioni delle scuole di musica, ai concerti di Natale o alle produzioni orchestrali. È qui che spesso si trova un buon pubblico e si ricevono molti applausi: ciò che accade in una sala è importante e il bambino è in grado di percepirlo. Portiamo spesso i nostri figli ai concerti, anche l’ultimo di 4 anni che si addormenta con il suo peluche dopo 15 minuti! Soprattutto, non aspettiamo l’adolescenza per iniziare: gli adolescenti sono troppo critici. Per quanto riguarda la scelta della musica, tutto va bene, cioè tutta la musica classica o il pop come i Beatles.

Infine, bisogna dare ai bambini la possibilità di vivere emozioni musicali molto intense. Quando avevo 5 anni, ho sentito una signora cantare, con un vestito rosso vermiglio, e questo ricordo è ancora molto vivo nella mia mente, perché questa signora mi ha fatto venire voglia di fare la musicista. Ma attenzione, le dosi di musica vanno instillate in modo omeopatico: il bambino deve sempre restare con una certa fame. Inoltre, deve sentirsi libero nei suoi gusti: non è perché non gli piace un certo tipo di musica che sarà meno amato dai suoi genitori!

Come reagire di fronte a un figlio appassionato di musica alla moda?

Quando un figlio scopre un artista alla moda, bisogna chiedergli se lo ammira, se pensa che è intelligente, se vorrebbe conoscerlo. L’importante è far spiegare al bambino perché gli piace questo o quel cantante, poi abbiamo il diritto di dire che non ci piace ma non di dire che non è bravo.

Dobbiamo capire che gli adolescenti desiderano avere degli idoli, che hanno bisogno di far parte di un clan e che gli piace ciò che piace ai membri del clan. Più il giovane si sentirà libero di scegliere le sue star, più velocemente le metterà nel cestino! Attenzione allo spirito di contraddizione: se gli dite che quel cantante non va bene, si fisserà sulla sua scelta. Diamo ai nostri figli la libertà di amare i loro artisti, ma allo stesso tempo dirigiamoli verso altri idoli. Per esempio, possiamo fargli ascoltare i cantanti dei nostri tempi, come Battisti, che è un buon collegamento con la musica del passato. Da parte mia, almeno posso capirne il testo!

Come evitare che i figli si appassionino a della musica di basso livello?

Bisogna essere molto rilassati riguardo ai gusti dei figli, perché li cambiano. Tutto a suo tempo! La maturità condiziona il gusto. Per esempio, a 5 anni una persona ama la Coca-Cola, a 40 anni ama il buon vino. Potremmo anche pensare che il “cattivo gusto” dei figli è un passaggio obbligato, e senza parlare di cattivo gusto, si fanno progressi: quando ero piccola, amavo Offenbach, prima di adorare Bach.

Tutti possono apprezzare la musica?

Non c’è bisogno di essere un intenditore per apprezzarla, bisogna solo imparare a sognare su una musica, senza esitare a dire le cose che ci vengono in mente, saper tradurre un’emozione musicale con delle parole. È anche importante proporre un’interpretazione musicale piuttosto che un’altra. I miei figli, per esempio, si sono resi conto che un’interpretazione poteva farli ballare mentre un’altra della stessa musica non aveva alcun effetto su di loro!

Tuttavia, alcune musiche hanno bisogno di una piccola spiegazione!

Certo, l’approccio intellettuale o scientifico procura grandissime emozioni musicali. Mia madre mi aveva regalato una sonata di César Franck… Ho dovuto ascoltarla molto per amarla. La Messa Pentecostale di Messiaen è meno accessibile di Clayderman! Ma possiamo trovarci degli effetti paragonabili a quelli di luce in un acquerello…

Che consiglio dareste ai genitori i cui figli desiderano suonare uno strumento?

L’essenziale dal mio punto di vista è affidare i figli ad un insegnante con un’umanità profonda. C’è un’enorme componente affettiva nell’apprendimento della musica. Mia figlia, che sta lavorando a un pezzo per violoncello, cerca di suonarlo come l’ha suonato il suo insegnante, perché con lui ha una grande affinità. Più tardi, potrà dirsi ancora di più: un buon insegnante è qualcuno che vuole anche che i suoi studenti crescano. Se il bambino è rispettato, si sente libero suonando il suo strumento, infatti, suonare è mostrarsi così come si è.

Ecco perché non esito a dire che non si deve scegliere lo strumento, ma l’insegnante. Se non s’instaura un buon rapporto con lo studente, è meglio non insistere. A lungo andare, un cattivo insegnante può anche essere negativo per un bambino che ha un vero talento musicale.

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